Indagine sullo stupro di gruppo a Lignano: spunta un video con i sospettati
Per la polizia i tre avevano cercato di intrufolarsi in un’altra compagnia di giovani. E tentato già un approccio con una ragazza. Mercoledì 19 il Gip deciderà sui due fermi
LIGNANO. Spunta anche un video nell’ambito dell’indagine portata avanti dalla polizia per fare luce sullo stupro di gruppo avvenuto la notte di Ferragosto all’Ufficio spiaggia 10 di Sabbiadoro ai danni di una giovane veneta di soltanto 15 anni.
Gli investigatori – hanno lavorato al caso gli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Lignano – sono venuti a conoscenza dell’esistenza di immagini in cui non solo si vedono alcuni dei tre sospettati, ma si sente anche una ragazzina che parla di un loro tentativo di approccio a fini sessuali – peraltro molto diretto – non andato a segno.
La 15enne è stata aggredita tra sabato e domenica, poco dopo la mezzanotte e il pomeriggio successivo sono stati bloccati tre minorenni provenienti da una comunità del Milanese e che erano in vacanza in una struttura lignanese che tradizionalmente ospita gruppi di giovani.
Si tratta di un 17enne cittadino italiano di origini egiziane e di un 16enne albanese che sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria e accompagnati in una comunità, mentre un altro 16enne, pure proveniente dall’Albania, è stato denunciato a piede libero.
In sostanza, secondo gli inquirenti, i tre avevano già provato a intrufolarsi almeno in un altro gruppo di di ragazzi e sempre con un obiettivo preciso. Oggi ci sarà l’udienza per la convalida dei fermi di fronte al Gip del tribunale per i minorenni di Trieste.
«Ciò che è accaduto – hanno commentato i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Claudio Giacomelli, Alessandro Basso e Leonardo Barberio – è terribile e ci riempie di orrore e di tristezza.
È inaccettabile consentire a giovani che sono seguiti da strutture destinate ai minori, proprio a causa della loro difficile situazione, di vagare in gruppo, di notte, senza controllo. Siano verificate le modalità di gestione della comunità e accertate eventuali responsabilità, affinché simili episodi non si ripetano». —