Opere prime fuori dai confini nazionali, piace la sezione Paolo Cenzato: «Allargare gli orizzonti è molto stimolante»
MANTOVA. Uno sguardo più ampio, al di fuori dei confini nazionali, per conoscere le nuove strade battute dal cinema mondiale. Dopo l'ottimo successo dello scorso anno, gli organizzatori del Mantova FilmFest hanno deciso di confermare la sezione dedicata alle opere prime di autori internazionali. Non un concorso, visto che non è prevista una premiazione, ma una rassegna che consente di ammirare alcuni dei debutti più interessanti del panorama mondiale.
Apprezzato, ad esempio, ieri al Mignon Nel nome della terra, film francese diretto da Edouard Bergeon. Un’epopea famigliare e rurale che vede protagonista il contadino Pierre, di ritorno in Francia dagli Stati Uniti per prendere in gestione la fattoria del padre. Basato sulla storia personale del regista, il film offre uno sguardo umano sull'evoluzione del mondo agricolo di questi ultimi quarant'anni. «Un film che parla dei cambiamenti nell'agricoltura, una storia rurale nella quale anche tanti mantovani possono riconoscersi - commenta Paolo Cenzato di Mantova Film Studio -. L'anno scorso abbiamo inserito questa sezione come un esperimento. Si è rivelato un grande successo sia a livello di pubblico che di qualità dei film selezionati. Il nostro festival guarda ai lavori d'esordio e abbiamo trovato giusto riproporre anche quest'anno questa sezione. Allargare gli orizzonti oltre ai nostri confini è stimolante sia per noi che per il pubblico».
Nei titoli proposti, raro trovare attori di fama o veri e propri blockbuster. «Quest'anno proponiamo titoli di film di nazioni che non sempre sono associate al cinema. Basti pensare alla Tunisia con Un divano a Tunisi o all'Algeria con Non conosci Papicha. Sono ottimi lavori che forniscono uno spaccato di mondi culturali e sociali che non siamo abituati ad incontrare. Una menzione speciale alla pellicola francese I miserabili, a mio avviso tra i migliori film del 2019».
Nessun dubbio sul futuro da parte degli organizzatori, con la sezione che sarà confermata anche i prossimi anni. La giornata di ieri si è aperta con l’omaggio della retrospettiva su Sordi alla memoria di Vittorio Gassman, scomparso esattamente vent'anni or sono. Un ricordo possibile grazie alla proiezione de La grande guerra, imprescindibile gioiello di Mario Monicelli in cui il mattatore e Alberto Sordi interpretano due soldati costretti al fronte della prima guerra mondiale dopo aver tentato la diserzione senza successo. Tre i titoli proposti per il concorso opera prima: le repliche di Picciridda di Paolo Licata e Nevia di Nunzia Di Stefano, mentre in serata è stato il turno della prima visione di Il regno, di Francesco Fanuele. Interpretata da Stefano Fresi e Max Tortora, la pellicola racconta del quarantenne autista Giacomo, che eredita dal padre una tenuta nella periferia romana abitata da una comunità che vive come nell'anno Mille e lo venera come un sovrano.
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