Il virus arriva dall'estero e i positivi sono sempre più giovani: ecco come sta cambiando il contagio in Fvg
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Cambiano età e tipologia dei nuovi contagiati. In un quadro non allarmante, il fenomeno è in linea col resto d’Italia. Virus sempre più importato dall'estero
UDINE. La lotta alla pandemia non è finita. Dopo un inizio estate di contagi al ribasso, la curva epidemica ha ripreso a crescere. A ritmo fortunatamente lento, ma con caratteristiche tutte nuove. Per età dei nuovi positivi e per tipologia.
Se infatti all’inizio di giugno i contagi erano tutti “autoctoni”, all’inizio di agosto oltre la metà sono invece di importazione. Stranieri che entrano più o meno regolarmente in regione, persone che tornano a casa dalle ferie trascorse in paesi stranieri, giovani.
Negli ultimi 30 giorni su il 12% dei contagiati ha meno di 18 anni, il 48% ne ha tra i 19 e i 50, l’età media è scesa dai 58 anni d’inizio maggio agli attuali 44.
Una corsa al ribasso che viaggia in particolare sulle gambe dei più giovani, meno attenti a rispettare le regole del distanziamento sociale nei luoghi affollati, in vacanza ma non solo.
L’istantanea emerge dal rapporto di sorveglianza integrata sui casi di coronavirus in Italia realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità. Una fotografia costantemente aggiornata che mostra come il Covid non sia venuto meno ma segua dinamiche diverse rispetto al passato.
CURVA IN CRESCITA
Dopo la diminuzione dei contagi, le positività al tampone sono tornate a crescere. Stando alla media mobile calcolata su tre settimane, l’andamento dei casi in Fvg a metà giugno ha toccato il minimo storico, appena 9 casi in media nella settimana tra il 16 e il 21, per poi imboccare la risalita, con dieci casi per ciascuna delle due settimane seguenti, 15 tra il 6 e il 12 luglio, 17 tra il 13 e il 19 luglio, 25 dal 20 al 26 luglio e ancora 28 dal 27 luglio al 2 agosto. Il contagio cammina lento, ma costante, a suon di qualche unità in più al giorno.
Quel che emerge con chiarezza dalle elaborazioni grafiche dell’Iss è però la diversa componente dei contagi da maggio a oggi. Se inizialmente il 100% dei casi era di origine autoctona, nelle ultime 8 settimane prese in esame (dall’inizio di giugno all’inizio di agosto) la composizione è cambiata significativamente con un’incidenza via via superiore dei positivi di importazione dall’estero.
Dal primo registrato a inizio giugno si è arrivati ai 16 della settimana a cavallo tra fine luglio e inizio agosto.
I CASI DI IMPORTAZIONE
Sono più della metà del totale. E come tali rappresentano il problema del momento. Un serio grattacapo per il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il comitato tecnico scientifico che ha chiesto «misure di massima attenzione» necessarie alla luce del moltiplicarsi dei casi di importazione causati da cittadini stranieri che entrano in Italia, regolari e non, da Paesi come la Serbia, l’Ucraina, il Kossovo, il Montenegro, ma anche dagli italiani - specie giovani, non di rado positivi ma asintomatici - che tornano da vacanze all’estero, nella vicinissima Croazia, in Grecia, a Malta e in Spagna.
Per arginare la diffusione dei casi, Speranza sta valutando l’ipotesi di effettuare test rapidi negli aeroporti per i turisti che rientrano da questi Paesi, così come nei porti e alle frontiere terrestri. L’obiettivo è quello di evitare un nuovo aumento dei casi, che rischierebbe di compromettere la ripartenza a settembre.
ETA' IN DISCESA
I positivi come detto sono sempre più giovani. Sempre in base al report dell’Iss da 58,2 anni d’inizio maggio siamo arrivati in Fvg a una media di 43,9 anni con un blitz sotto quaranta - a 39,7 anni - nella settimana tra il 29 giugno e il 5 luglio.
Il perché di una discesa così significativa dell’età dei contagiati non è un gran mistero. Rispetto agli anziani e agli adulti che generalmente osservano con maggiore rigore il distanziamento sociale, indossano la mascherina e si lavano frequentemente le mani, i giovani e giovanissimi terminato il lockdown sono tornati a fare la vita di sempre (o quasi) affollando i locali all’ora dell’aperitivo. Va detto che nella gran parte dei casi, tra i giovani i sintomi sono lievi o assenti.
Stando ai dati comunicati all’Iss dal Fvg, negli ultimi 30 giorni oltre il 70% dei positivi nella fascia 0-49 anni è asintomatico, la parte restante ha sintomi lievi, salvo un 10% nel caso dei 40-49enni che presenta sintomi severi. Superato il mezzo secolo d'età, lo stato clinico si fa più serio: gli asintomatici si riducono e crescono i sintomi fino a diventare critici, di qualche punto percentuale già nella classe 50-59 anni, fino a raggiungere il picco di oltre il 30% in quella 80-89.
Gli anziani restano dunque i soggetti più a rischio, ma sono i giovani gli osservati speciali: da asintomatici, nella gran parte dei casi, rischiano infatti inconsapevolmente di dare al virus una nuova chance. —
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