Terme, storia, cibo: "Un'altra estate" a Gambassi, cuor di Toscana
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Giovedì 27 agosto nuova tappa del nostro tour nei borghi "Un'altra estate": visite guidate tra le stradine medievali e assaggi di olio, vino e pasta doc
L'ultimo baluardo a sud ovest della provincia fiorentina, incastonato tra la Valdelsa, le colline di Volterra e quelle di Montaione, snodo importante della Via Francigena tra bellezze dal sapore medievale e una natura incantevole. Benvenuti a Gambassi Terme, prossima tappa di "Un'altra estate", iniziativa promossa dal Tirreno assieme a Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana, Vetrina Toscana e Feisct. Ovviamente la parola "terme" parla da sola: siamo nella zona dell'acqua salsa di Pillo, una frazione gambassina che si trova sulla provinciale Volterrana in direzione di Castelfiorentino.
Le proprietà rigeneranti di questa fonte sono conosciute e apprezzate ovunque tanto da aver convogliato le acque nel borgo di Gambassi in cui ha sede lo stabilimento termale della Via Francigena, in cui si praticano numerosi trattamenti rilassanti ed estetici. L'acqua di Pillo nei secoli passati veniva utilizzata per riequilibrare e disintossicare l’apparato digerente ma anche per la cura di malattie respiratorie: lo sapeva anche Gino Bartali, uno degli sportivi che nel Novecento iniziarono a frequentare le terme gambassine. Gambassi vuol dire anche tanta storia, a cominciare dalla Pieve di Santa Maria a Chianni, la cui versione attuale risale al XII secolo, dove nel 900 dopo Cristo Sigerico si fermò nel suo viaggio da Canterbury a Roma. Questa era sempre stata una zona di passaggio già in epoca etrusca e romana, oggi è meta di pellegrini e cicloturisti che da tutta Europa arrivano qui per godere della bellissima campagna toscana.
Il piccolo borgo si sviluppa invece attorno a piazza Roma, dove partono una serie di piccole vie che conducono ad archi di accesso come Porta a Chianni o al pozzo di via dello Spedale. Gambassi racconta molto anche attraverso le proprie produzioni tipiche di ieri e di oggi.
Una è quella del vetro, dove un museo racconta questa antica arte. L'emblema è rappresentato dal "bicchiere gambassino", una produzione quasi scomparsa ma molto cara in paese, largamente diffusa a cavallo tra il Medioevo e il Rinascimento. Ci sono notizie che la sua fama e il commercio fossero arrivati in Paesi lungo il Mediterraneo come Grecia e Francia, ma anche continentali quali Germania, Svizzera e Olanda. La prima fornace documentata risale al 1230 e si trovava a Camporbiano, con 18 impianti produttivi censiti in epoca bassomedievale. Sei bicchieri di quest'epoca furono recuperati nel 1997 a San Gimignano quando fu scoperta una nicchia murata durante il restauro della Sala di Dante. È da questo ritrovamento che, nel 2002, è nato un progetto di riproduzione del bicchiere gambassino con una collaborazione tra i musei di Colle di Val d’Elsa e San Gimignano assieme al Consorzio del Cristallo colligiano.
Oggi Gambassi Terme è sinonimo non solo di turismo ma anche di enogastronomia: oltre alle classiche colture di olio e vino in questa zona si producono anche grani antichi come il Senatore Cappelli che aziende come Pedrini e Camporbiano trasformano in pasta e panificati, senza tralasciare le tante eccellenze di agricoltura biologica. Colture, bosco e acqua sulfurea: tutto convive all'interno del "Parco Benestare", il brand che con il comune di Montaione mette a sistema percorsi e attrattive per una scoperta del territorio a 360 gradi. Con l'evento di giovedì 27 sarà possibile avere un assaggio di tutto questo per poi, magari, pianificare una visita più approfondita prossimamente fino ad andare a scoprire altri gioielli come il grande presepe natalizio del santuario di Montignoso. —