Scafo killer: si decide sull’incarcerazione del tycoon croato

FIUME Il Tribunale regionale di Zagabria ha disposto accertamenti medico-sanitari per Tomislav Horvatincic, ritenuto colpevole della morte dei coniugi padovani Francesco Salpietro e Marinelda Patella. Ciò accade a ridosso della scadenza, fissata al 30 settembre, del rinvio dell’attuazione della condanna: potrebbe trattarsi di un passo decisivo verso l’incarcerazione dell’uomo.

Il 72 enne era stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, tuttavia non li ha mai scontati, benché siano passati 9 anni dall’incidente costato la vita ai due diportisti. La condanna era diventata esecutiva l’anno scorso, ma l’imprenditore finora ha sempre evitato il carcere, apportando come ragione le sue condizioni di salute non buone. Con il subentrare della pandemia, inoltre, lo Staff anti-crisi della Protezione civile croata ha vietato la reclusione per i soggetti condannati a pene inferiori ai 5 anni. Adesso appunto la svolta, probabilmente sollecitata anche dalla forte contrarietà dell’opinione pubblica alla libertà di Horvatincic.

L’uomo «ha l’obbligo di presentarsi il 1° ottobre al Centro diagnostico di Zagabria – si legge in una nota del tribunale zagrebese – . Il decreto è stato firmato dal competente giudice esecutore, dopo aver visionato il parere dei medici dell’ Ospedale carcerario zagabrese sulle possibilità che Horvatincic sia curato nell’ ambito del sistema penitenziario croato. Secondo i medici Horvatincic, malato di tumori alle ossa e allo stomaco, ha subito un sensibile peggioramento, che non rende possibili le cure all’ interno del sistema carcerario».

Per la condanna in via definitiva del tycoon si erano resi necessari tre processi. Il primo, celebrato a Sebenico, si era chiuso con la condanna a 20 mesi e la sospensione condizionale della pena di 3 anni, verdetto poi cancellato dal Tribunale regionale di Zara. Nel secondo, sempre a Sebenico, c’era stata persino una sentenza assolutoria: la giudice Maja Šupe aveva accettato la tesi della sincope, la perdita improvvisa di sensi qualche attimo prima del sinistro. Anche in quel caso il tribunale zaratino aveva cassato la sentenza. Nel terzo procedimento, presieduto da Ivan Jurišic, la giustificazione della sincope era stata bocciata e Horvatincic condannato appunto a 4 anni e 10 mesi.

Tutto era iniziato ad agosto 2011, nelle acque a sud della dalmata Capocesto (Primošten). Il motoscafo del tycoon – che procedeva a più di 26 nodi e con il pilota automatico inserito – aveva urtato e scavalcato la barca a vela dei due diportisti veneti, uccidendoli all’istante. Inizialmente Horvatincic aveva presentato alla polizia uno schizzo di sua mano del sinistro, giustificandosi ma senza citare alcuna sincope. Solo in seguito aveva dichiarato in sede giudiziaria che era svenuto poco prima dell’impatto. Prima ancora l’uomo aveva causato incidenti stradali in cui erano decedute due persone, senza mai finire un solo giorno in carcere. Non può guidare veicoli a motore per un periodo di 5 anni, stando a quanto deciso dal tribunale sebenzano. —