Ecco come è cambiato il contagio: il Covid arriva da fuori Regione e colpisce i giovani
Nella settimana di Ferragosto tra 32 positivi ci sono persone rientrate dall’estero oppure richiedenti asilo a cui si sommano tre casi da altre regioni e 40 autoctoni, ma legati a contatti con cittadini che hanno contratto il virus non in Fvg
UDINE. La situazione legata alla diffusione del Covid in Friuli Venezia Giulia è ampiamente sotto controllo – almeno per il momento – con le Terapie intensive vuote e un numero di pazienti ricoverato nei reparti di Malattie infettive che supera, di poco, la dozzina.
L’analisi comparativa dell’andamento della pandemia in regione – cioè dal 4 maggio in poi e fino al 23 agosto data cui si riferiscono gli ultimi dati completi elaborati dalla Regione – ci dice però che la situazione, nel tempo, è profondamente mutata.
PER APPROFONDIRE:
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«Il numero dei casi d’importazione – conferma l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi – è molto elevato e negli ultimi giorni sta producendo un effetto concatenato anche sui contatti riscontrati all’interno dei confini regionali». Come a dire, in altre parole, che chi ha contratto il virus all’esterno del Friuli Venezia Giulia durante viaggi di lavoro oppure di piacere, poi lo trasmette a parenti, amici, conviventi e conoscenti una volta rientrato in Friuli Venezia Giulia.
«Dovremo capire – continua il vicepresidente – se, come pare, questi elementi diventeranno una costante anche nelle prossime settimane con il corollario del teorema che porta a dover contrastare soprattutto il contatto stretto». In ottica futura, dunque, l’attenzione è centrata soprattutto su due aspetti.
«La riapertura delle scuole sarà un momento particolarmente delicato – conclude Riccardi – e in cui sarà possibile assistere a un aumento dei casi. Ma da qui ai prossimi mesi diventerà fondamentale sostenere la campagna di vaccinazione anti-influenzale. Non soltanto perché la profilassi difende le persone dall’influenza, ma anche perché più persone riusciremo a vaccinare, maggiore sarà la velocità con cui, in caso di sintomi, riusciremo a individuare un paziente colpito dal virus. Già adesso stanno aumentando i pazienti con patologie influenzali oppure gastrointestinali, figuriamoci fra qualche settimana. Dobbiamo farci trovare preparati ed evitare, tra l’altro, che la trasmissione del virus si concentri nuovamente su un’anzianità più elevata».
I dati, infatti, spiegano nitidamente come la situazione, dal 4 maggio in poi, si sia decisamente modificata. Prendiamo, ad esempio, l’andamento dei contagi nella settimana tra il 4 e il 10 maggio confrontandola con quella tra il 10 e il 16 agosto. Oltre tre mesi fa, nel dettaglio, tutti e 64 i nuovi casi di coronavirus in Friuli Venezia Giulia si riferivano a contagi autoctoni in uno schema che possiede una sua profonda logica se consideriamo come fossero stati appena autorizzati gli spostamenti tra diverse Regioni.
Nella settimana a cavallo di Ferragosto, invece, sono stati ben 32 i contagi da persone rientrate in Friuli Venezia Giulia dall’estero oppure di richiedenti asilo trovati positivi. Un dato cui – come spiegato – si sommano tre casi di contagio da altre regioni e 40 autoctoni, ma legati, nella quasi totalità dei casi, a contatti con persone che hanno contratto il virus fuori dal Friuli Venezia Giulia.
Parallelamente a questo andamento, inoltre, si è notevolmente abbassata l’età media dei contagiati. Se nella settimana tra il 4 e il 10 maggio questa era pari a 58,2 anni di età, a cavallo di Ferragosto era scesa a 34 per abbassarsi ulteriormente nel periodo tra il 17 e il 23 di questo mese fino a 31 anni.
Molto interessante, infine, è anche l’analisi della tipologia di sintomi riscontrata nei 249 casi presi in esame negli ultimi 30 giorni dalle Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia. Nella quasi totalità degli under 50, nel dettaglio, il virus si è presentato con sintomatologia lieve oppure inesistente, mentre le situazioni critiche hanno riguardato una manciata, e non più, di episodi.