Modena, immersi nella “realtà aumentata” per vedere i film in concorso a Venezia
MODENA. Modena sbarca al prossimo Festival del cinema di Venezia o, per meglio dire, il Festival del cinema di Venezia sbarca a Modena. La nostra città è infatti stata scelta dal principale festival al mondo dedicato al cinema per ospitare “Venice VR Expanded”, sezione virtuale della 77esima edizione della “Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia” che si terrà dal 2 al 12 settembre.
Sarà il Laboratorio Aperto di via Buon Pastore 43 a dare la possibilità a chi si prenota di vedere le 40 opere digitali previste al festival, tra cui le 28 che parteciperanno al concorso vero e proprio.
Modena è stata scelta insieme a due sole altre città italiane, il Laboratorio Aperto di Piacenza e Il Museo del ‘900 M9 di Mestre a cui si aggiungono Barcellona, Parigi, Berlino, Copenhagen, Amsterdam, Ginevra, Mosca, Montreal, Portland, Taiwan, Taipei e Hangzhou in Cina.
«Attraverso il Satellite Programme di Venice VR Expanded - spiega Fabio Sgaragli della Fondazione Brodolini di Roma e responsabile di Laboratorio Aperto - vedremo tanti film realizzati utilizzando le nuove tecnologie. Siamo felici di collaborare con una istituzione importante come la Biennale di Venezia che fin dal 2016 si è interessata della produzione filmica digitale: in tempi di Covid-19, questo tipo fruizione digitale acquista sempre maggiore importanza».
Come avverrà la fruizione delle opere proiettate anche a Venezia?
«Hanno selezionato città che già fossero dotate di strumentazione tecnologica all’avanguardia per questo tipo di iniziative. Occorrerà una serie di postazioni singole, a Modena ne abbiamo dieci da utilizzarsi in contemporanea, dotate di visore per la realtà aumentata attraverso cui si potranno vedere i film digitali. Siamo stati scelti per due motivi, prima la nostra dotazione tecnologica visto che occorre sia software che hardware, e la scelta è anche frutto del nostro lavoro con alcune prestigiose istituzioni del mondo».
Ma cosa vedrà chi si prenota?
«Il pubblico assisterà a opere dove si narra dei primi passi sulla Luna con la missione Apollo (si tratta di Great Hoax: the moon danling dove si fa un parallelo tra la missione del 1969 e la situazione di Taiwan di cinquant’anni dopo) o le storie di chi ha affrontato l’emergenza Covid-19 in Cina. Un altro film parla dello sguardo di tre donne che, in modi diversi, vivono sulla propria pelle le rivendicazioni dei diritti di genere. C’è poi il film di animazione “Baba Yaga” con al centro le vicende della strega Baba Yaga oppure “Here”, tratto dalla graphic novel di Richard McGuire, che narra la vita di un particolare angolo di una stanza, dove si susseguono una miriade di personaggi che l’hanno via via abitata. Fuori concorso c’è anche “Vajont” che è una vera e propria esperienza interattiva incentrata su un dialogo fra marito e moglie: la donna presagisce il pericolo e vuole allontanarsi, ma il marito è contrario e di lì a dopo ci sarà la tragedia che ha portato a oltre 2mila morti».
Il futuro del Laboratorio Aperto qual è?
«A noi piacerebbe diventare un punto di accesso a iniziative importanti come questa, magari da ripetere ogni anno: il sogno nel cassetto è di essere noi a selezionare titoli da portare alla Mostra del cinema. Come Laboratorio in generale avevamo inserito la marcia, arrivando a coinvolgere 3-4mila persone con molte iniziative innovative e il co-working. Poi il lockdown ci ha bloccati come tutti, ma ora ripartiamo e siamo ottimisti».
La presentazione della iniziativa è prevista mercoledì al Laboratorio Aperto di Modena in viale Buon Pastore 43. Interverranno l’assessore alla cultura Andrea Bortolomasi, Fabio Sgaragli, coordinatore del Laboratorio Aperto di Modena e Head of Innovation di Fondazione Giacomo Brodolini che gestisce l’area, Vittorio Iervese, direttore artistico del VR Movie Festival e advisor del Laboratorio Aperto. —