Scuola, gli insegnanti non bastano: assegnate solo 15 cattedre su 289
PRATO. A due settimane dall’annunciata riapertura della scuola sono caduti nel vuoto gli appelli di insegnanti e studenti sul rischio di creare le cosiddette “classi pollaio”, cioè classi sovraffollate quando invece ci sarebbe bisogno di spazio per evitare il rischio del contagio da Covid-19. La denuncia arriva da circa 200 tra docenti, insegnanti precari e studenti che hanno firmato un appello per chiedere un adeguamento degli organici.
Un dato balza subito all’occhio: su 289 posti vacanti alle scuole medie superiori, solo 15 docenti hanno finora preso il ruolo perché di fatto le graduatorie a cui attingere sono esaurite. Gli altri insegnanti arriveranno nel corso dell’anno scolastico, quando le classi saranno già formate e la frittata fatta. Nonostante le manifestazioni di protesta organizzate a giugno e a luglio in piazza delle Carceri, «nulla è stato ottenuto per quanto riguarda le superiori - si legge nell’appello - nonostante le deroghe consentite (a quanto pare solo a parole) dalla legge 77 del 17 luglio scorso e i tentativi in extremis degli ultimissimi giorni della Regione Toscana di sopperire a quanto il Miur non può o non vuole fare, ossia arruolare per le superiori di secondo grado più docenti, subito. Si continua invece a parlare di decine migliaia di nuove assunzioni che avverranno troppo tardi per poter essere utili alla creazione di nuove classi e che saranno effettuate con modalità spacciate per concorsi che valorizzano il merito quando nella realtà dei fatti si tratterà di quiz corretti automaticamente da un computer, in pratica una lotteria che non valorizza gli anni di servizio prestati e le capacità relazionali, fondamentali per lavorare nella scuola».
«Il risultato è che continueranno a prendere i precari - spiega Andrea Puggelli, rappresentante dei precari della provincia di Prato - Siamo imprescindibili per far andare avanti la scuola ma restiamo precari».
«Quanto al quiz a crocette che dovremo fare per ottenere l’abilitazione - continua Puggelli - noi tutti abbiamo già pagato ma non sappiamo ancora quando verrà fatto, si diceva ai primi di ottobre ma slitterà ancora». Slitterà, insomma, ben oltre la data di inizio delle lezioni. Anche di questo parlerà domani il presidente della Provincia Francesco Puggelli in un incontro coi rappresentanti della Regione e del Ministero. Si calcola che gli insegnanti di ruolo nelle scuole medie superiori di Prato oscillino tra il 30% e il 65% dei posti in organico, con una media del 50%. Una situazione che si commenta da sola. C’è un altro problema. Che cosa dovrà fare un precario se gli viene offerto un contratto a tempo determinato e nel frattempo risulta positivo al Covid? Ancora non c’è una risposta.