Scuola: oggi si decide sulle mascherine, i presidi chiedono l’autocertificazione
È il giorno della decisione sulla mascherina. Il Comitato tecnico scientifico dovrebbe dare il suo parere sull’utilizzo della mascherina all’interno della scuola. Alunni e insegnanti, questo è già certo, dovranno indossarla in tutti i momenti di movimento: ingresso e uscita, quando vanno in bagno o in mensa e nell’intervallo.
STUDENTI E MASCHERINA
Da decidere è se saranno da indossare al banco. L’indicazione circolata nelle ultime settimane dice che se distanziati di un metro al banco monoposto non dovrebbero averla, questo vale dai sei anni fino alle superiori. Un’indiscrezione pubblicata da Repubblica dice invece che ci potrebbe essere un trattamento diverso per gli studenti più grandi. Gli studenti delle superiori, come gli universitari, dovrebbero avere sempre la mascherina addosso anche seduti al banco e distanziati. Possibile in generale la scelta di mettere regole più stringenti in alcune zone se dovessero peggiorare i dati del contagio.
Esiste già una possibile eccezione. Se non si riesce ad assicurare la distanza di un metro è possibile, per un periodo limitato, far andare a scuola i ragazzi con la mascherina sempre.
INSEGNANTI E MASCHERINA
Gli insegnanti dovrebbero avere le mascherine chirurgiche messe a disposizione dalla scuola o mascherine trasparenti per permettere ai ragazzi di vedere bocca ed espressione del volto. Sono le mascherine che usano i non udenti. Potranno toglierla mentre spiegano dalla cattedra, messa a due metri di distanza dal primo banco. Se un bambino fra i più piccoli ha bisogno di aiuto gli insegnanti si possono avvicinare con la mascherina anche se il bimbo non ce l’ha, ma deve lavare prima possibile le mani.
LA PROPOSTA DEI PRESIDI
Il presidente dei presidi Antonello Giannelli propone di chiedere ai genitori un’autocertificazione in cui si dica che il ragazzo non ha avuto contatti contagiati e non è in quarantena. A far temere non è tanto il contagio all’interno della scuola, ma quello che può venire da fuori: dalle attività pomeridiane, dagli incontri con gli amici per i più grandi. Sarebbe un documento dove si dichiara che nei 15 giorni precedenti l’alunno non è stato a contatto con persone malate e non è andato in paesi a rischio.
I LAVORATORI FRAGILI
Altro timore dei dirigenti scolastici è quello della mancanza di insegnanti. In diverse regioni sono già arrivate domande di esonero da docenti e personale Ata a causa di patologie ed età avanzata. Per evitare che manchi il personale in classe il ministero della salute e della pubblica amministrazione stanno preparando una circolare per definire esattamente chi è autorizzato all’esonero. È anche possibile che parte del personale sia usato per attività non a contatto con i ragazzi.
QUANDO SI PARTE
L’indicazione del governo era di una riapertura comune il 14 settembre. Non sarà per tutti così. Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo hanno deciso di posticipare l’ingresso in aula al 24 settembre dopo il fine settimana di elezioni e referendum. Anticipa al 7 settembre l’Alto Adige.
LA GINNASTICA
L’ora di educazione fisica non deve saltare. Per questo l’invito è a farla all’aperto fin quando possibile. In palestra servono due metri di distanza fra gli alunni. Sono sconsigliati gli esercizi di gruppo e gli sport di squadra (niente calcio e basket, si torna alla spalliera e al quadro svedese). Qui non si indossa la mascherina, ma devo essere usate scarpe dedicate e mettere da parte gli indumenti che si cambiano.