Frassinoro, gli indipendentisti corsi omaggiano i boscaioli di Piandelagotti: «Da sempre fratelli»
FRASSINORO. Continuano ad essere nel cuore i 12 boscaioli di Piandelagotti morti nel 1927 nella tragedia della Foresta Verde, in Corsica. Non solo dei compaesani, che nel dicembre del 2017, 90 anni dopo, li hanno riabbracciati coronando un rimpatrio così atteso. E dedicando loro, nel settembre 2018, uno splendido monumento (realizzato da Dario Tazzioli) che nel cimitero conserva i loro resti e tramanda la loro storia. Anche in Corsica il ricordo non si è perso. Già all’epoca dei fatti sull’isola la tragedia suscitò grande commozione. Negli anni poi non sono mai mancati fiori sulle loro tombe nel cimitero di Cozzano. Ora ci sono stati corsi che sono voluti venire a vederla quella casa: una delegazione del Fronte di Liberazione Nazionale Corso, gruppo indipendentista, a sorpresa è arrivata al cimitero di Piandelagotti per omaggiare il monumento con una bandiera del gruppo su cui è stata ricamata la frase: “Vicini ai frati di Piandelagotti. Da sempre il nostro sostegno”. È stata significativamente posta su una croce di legno formata con due bastoni e posta di fronte al monumento nel più completo anonimato. Nessuno ha visto la delegazione, venerdì però chi andava al cimitero si è accorto del gesto, apprezzandolo.
«È stata una sorpresa per tutti - dice Ferdinando Lunardi dell’Albergo Alpino, in prima linea nell’operazione rimpatrio - ci ha molto colpito questa testimonianza di ricordo dopo tanti anni, e da tanto lontano, con un pensiero meditato e portato dall’isola fin quassù».
Nella notte tra il 7 e l’8 febbraio 1927 una tempesta di neve fece crollare un albero sopra alla capanna dove dormivano i boscaioli, quasi tutti imparentati. Così morirono Gaspero Fontana (65 anni) e suo figlio Antonio (20), Alberto Lamberti (19), Angelo Lamberti (23), Ernesto Lamberti (27) cognato di Pasquale Fontana (27), Pietro Lamberti (17) e suo fratello Leopoldo (16), Amedeo Lamberti (24), Paolo Lamberti (48) cognato di Pietro Vignaroli (36) e Pietro Zanni (22). Del gruppo di 19, sopravvissero solo Giuseppe Stefani, Francesco Lamberti (perdendo due figli), Giuseppe Fontana, Giuseppe Lamberti (perse un fratello e un cognato), Domenico Vignaroli (senza un fratello), Rinaldo Zanni (perdendo anche lui un fratello) e il 22enne Rocco Trogi. —