Modena Il capo arriva a sorpresa:Zingaretti a Ponte Alto «Sono qui per i volontari»
MODENA «Ragazzi, sono io! Non mi riconoscete?»: scherza così Nicola Zingaretti. Il segretario nazionale del Partito Democratico ieri è arrivato, a sorpresa, alla Festa dell’Unità di Ponte Alto. «La riconosciamo, non si preoccupi»: ribattono pronti, e con il sorriso, i volontari. «Sono contento allora -continua il dialogo - anche perché oggi sono qui per voi».
Quindi ecco servito il motivo di questa “scorribanda” modenese per il leader dei Dem: «Bisogna celebrare i nostri volontari, i nostri attivisti. Quelli che sono qui alla festa e quelli che sono in strada per le campagne elettorali. Bisogna sempre riconoscere questo loro lavoro, soprattutto in una terra come Modena che da sempre è capace e appassionata». Il tema elezioni, regionali e comunali, è quello che più va di moda. In particolare proprio tra chi sta preparando le cucine in vista della cena della domenica.
Già perché, come da tradizione, il segretario è chiamato a visitare i vari ristoranti e locali che popolano la festa. Quest’anno il “viaggio” è ridotto causa virus, ma la passione nei vari stand certo non difetta. Al ristorante Villa Staggia un attempato signore, bardato di tutto punto, intrattiene Zingaretti.
Il discorso è vivace quanto riservato tra i due. Il segretario ascolta e ribatte, ascolta la famosa “base” che tanto viene citata. La stessa “base” capace di dare i consigli più concreti. Anche in fase elettorale: «Siamo l’unico partito - dice Zingaretti - che in solitaria o in alleanza è capace di opporsi alle destre che avanzano. Penso che anche altri avrebbero dovuto seguirci, penso che si poteva fare meglio». Il riferimento, pure se non ci sono citazioni, è ovviamente al Movimento 5 Stelle.
Dalle elezioni, che siano regionali o comunali, al referendum il passo è breve. “Sì” o “No”, il Pd deve dare indicazioni. «Prima di tutto dico che la riduzione dei parlamentari è un punto importante del Governo, non strettamente del partito. C’è un accordo di Governo che confido venga rispettato. A questo aggiungo che domani mattina (oggi, ndr) si riunirà la segreteria del Pd che convocherà la direzione.
La stessa che si dovrà esprimere sulla posizione da tenere nei confronti del referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari». Si parla di politica sì, ma intanto il tour continua. A “scortare” Zingaretti ci sono l’ex senatore Stefano Vaccari, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e anche il presidente della provincia Gian Domenico Tomei. Nel mezzo Zingaretti “sgomita”.
Attenzione, nessun colpo proibito ai colleghi di Dem. Il gomito è porto in segno di saluto ai volontari. Lo impone il virus e anche sul virus, il governatore del Lazio sentenzia: «I negazionisti buffoni sono stati smascherati. Ma più importante è la sicurezza, perché bisogna andare avanti. Vivere, ma farlo rispettando alcune regole. Poche, ma buone.
Le Feste dell’Unità sono l’esempio. Viviamo rispettando le regole». Il tema della ripresa delle scuole è praticamente collegato: «La scuola deve essere la priorità assoluta dell’agenda del Governo, mi fa piacere che ci sia questo livello di mobilitazione perché la scuola riapra: avremmo preferito si trovassero soluzioni per quelle aule dove saranno aperti i seggi e mi auguro che nei territori si riesca a fare, perché il calendario non è convincente. Ora si lavori “h24” per aprire il 14 e soprattutto si investa. Ora è il tempo delle regole e della responsabilità, come dicevo».
«Bravo segretario, bravo segretario!». «Grazie signora, qui il gomito». Sì perché la camminata continua e si chiude con l’attualità: tre migranti morti e due dispersi al largo di Crotone. «I decreti Salvini non servono a nulla. Lo diciamo da tempo e lo abbiamo detto anche ai nostri alleati, ma pure in questo caso purtroppo non siamo stati ascoltati». —
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