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Август
2020

Jsw, Carrai firma un accordo sull’energia col fondo lussemburghese Creon Capital

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Quello che si apre domani è un mese fondamentale per il futuro di Jsw: tre incidenti in una settimana hanno reso evidente quello che già si sapeva ma che per varie ragioni restava sottotraccia, e cioè che lo stabilimento è arrivato al limite, e che senza investimenti e manutenzioni nessun progetto è più possibile o immaginabile.

In questo quadro il vicepresidente esecutivo Marco Carrai si prepara a incontrare giovedì sindacati e istituzioni per chiarire non solo quali sono i suoi progetti, ma soprattutto quali sono le reali condizioni in cui un futuro è ipotizzabile per la ex Lucchini.

A quei tavoli, secondo fonti qualificate, Carrai porterà un accordo firmato in questi giorni con Creon Capital, fondo lussemburghese, che ha l’obiettivo di sviluppare un comparto dell’energia rinnovabile nell’area, lavorando su un piano di investimento finalizzato a creare un centro per produrre idrogeno, energie rinnovabili, gas naturale liquefatto e per la logistica.

Il presidente di Creon è Fares Kilzie, da anni consulente ufficiale del ministero dello Sviluppo economico della Federazione russa in materia di classificazione dei gas di idrocarburi liquefatti (Gpl), creatore nel 2016 del fondo Creon Energy Fund, che investe in aziende in crescita e già formate in Russia e nei paesi della Csi, così come nei progetti ambientali dell’economia “verde” e dell’energia alternativa.

Secondo le indiscrezioni raccolte da “Il Tirreno”, Creon Capital si occuperà direttamente della raccolta fondi e dello sviluppo strategico del progetto, valutandone pure le compatibilità ambientali.

Se questo accordo ha una suggestione strategica, perché un progetto sull’energia può essere la base per la sostenibilità di un piano per la realizzazione di un’acciaieria elettrica, dal prossimo incontro sindacati e istituzioni si attendono comunque una parola chiara sugli investimenti.

Si sa che Carrai in questo periodo ha lavorato col Governo per dare corpo agli impegni presi dalla sottosegretaria Alessia Morani riguardo a una partecipazione del Governo alla gestione di Jsw: serve liquidità, il Governo si è impegnato a mettere sul piatto la cifra necessaria, almeno 40-50 milioni, il nuovo vicepresidente esecutivo in questo senso potrebbe portare novità, forse con l’impegno diretto nell’operazione da parte di Invitalia. Circola anche l’indiscrezione di un possibile accordo con Rfi che, se non emergeranno contraddizioni con le norme europee sulla concorrenza (ferma convinzione dello stesso Carrai) potrebbe dare la garanzia a Jsw della fornitura di circa il 75 per cento del fabbisogno delle Ferrovie. Garanzia utile anche a ottenere il sostegno delle banche, necessario all’avanzamento del progetto.

Si capisce, dalle notizie che circolano, che il progetto si regge al momento su idee ambiziose, che Carrai lavora per farlo camminare, ma che il problema resta quello dell’impegno economico che Sajjan Jindal è in grado o comunque è disposto a garantire, in una fase di notevoli difficoltà in India.

Presto si chiarirà anche quale sia la libertà d’azione di cui Carrai dispone, più in generale nella gestione dello stabilimento, che in una fase delicatissima dopo gli ultimi incidenti, ha indubbiamente bisogno non solo di manutenzioni ma pure di parole chiare nelle pratiche operative, con unità d’intenti dai vertici fino ai caporeparto. –




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