Allianz Trieste, debutto con vittoria: Laquintana risolve la prima al fotofinish
TRIESTE Le buone abitudini meglio cercare di prenderle subito. Prima vittoria ma soprattutto successo in volata. Il finale punto a punto, spesso dannazione dei biancorossi in tempi nemmeno lontani, viene deciso da una tripla di Tommy Laquintana sulla sirena. Curiosa coincidenza. Il primo successo del ritorno di Trieste davanti ai tifosi - anche se all’Allianz Dome non sono neanche in mille per le norme antiCovid - avviene nello stesso modo dell’ultima vittoria davanti al pubblico in campionato, sette mesi fa. Allora fu Juan Fernandez a gelare Sassari. Stavolta è il trottolino di Monopoli, quello che a Brescia si era meritato un fan club Tommy bello bello, a risolvere il match.
Analogia promettente, visto che dall’assortimento della coppia dei play dipenderà una parte non irrilevante del destino biancorosso. E se volete proprio immergervi nell’ottimismo, occhio a Myke Henry, 27 punti con 10 su 14 dal campo.
Il primo starting five della stagione vede sul parquet Fernandez, Doyle, Henry, Grazulis e Udanoh. Per la cronaca è lettone il primo canestro dell’Allianz in Supercoppa. Dalmasson alla vigilia aveva anticipato che avrebbe spito sul turnover e infatti dopo cinque minuti per il Lobito e Grazulis è già tempo di rifiatare dando spazio a Laquintana e Da Ros. Trieste cerca di mostrare subito un’identità che possa scostarsi da quella dell’ultimo campionato: almeno all’inizio più velocità nella circolazione della palla con frequenti ribaltamenti di lato, meno staticità e prevedibilità, difesa che cerca anche gli anticipi. Fernandez leader (decide di gestire l’ultimo possesso cercando e trovando la soluzione individuale sulla sirena), Henry già esuberante. L’Allianz chiude il quarto con quattro italiani in campo e il solo Upson con passaporto Usa. 23-21 al 10’ e il minimo margine a favore dei biancorossi si conferma anche al termine del secondo parziale sul 48-44. Nell’ultimo campionato uno dei limiti macroscopici della squadra era stata l’inesistente pericolosità dai 6,75. Nel corso del mercato se n’è tenuto conto evidentemente se nel primo tempo Trieste viaggia con il 56% (9 su 16) nonostante lo score fino a quel momento immacolato di Doyle. Mica da buttare, comunque, nemmeno il 46 % di Trento che ha rivoluzionato il parco stranieri con più di qualche intuizione intrigante.
L’Allianz accenna a un allungo nel terzo quarto (53-46 al 23’) ma la mancanza di brillantezza in entrambe le squadre comincia a pesare, con un ritmo che cala sensibilmente, come le percentuali. Trieste per quattro minuti non trova il canestro e pare aver smarrito fantasia e imprevedibilità. La superiorità a rimbalzo dei primi venti minuti adesso non si avverte più e la Dolomiti Energia sa approfittarne tornando avanti dopo un flash in avvio di partita (59-61). Si va all’ultimo quarto sul 61 pari e l’equilibrio è subito spezzato da un gioco da 4 punti di Morgan, con tripla e libero aggiuntivo per il fallo di Alviti. L’Allianz però sa reagire. Lo fa con Myke Henry, il successivo break di 6-0 è tutto suo. E come non bastasse ci mette anche un’ altra tripla. Nove punti in un minuto e mezzo, ok, il primo promosso della serata ce l’abbiamo. A cinque minuti dalla sirena viene richiamato in panchina per Doyle, ma l’assenza dura due minuti. Quando rientra però c’è già chi si è preso la scena. Doyle - non appariscente ma qualche giocata è di chi distilla basket - e un inatteso Upson. Sorprende che nelle battute decisive non ci sia Fernandez, l’uomo dell’ultimo tiro nelle gerarchie biancorosse. Ma in questo momento evidentemente conta soprattutto far crescere spirito di gruppo e autostima. Ultimo minuto da brividi con Trento che dall’83-79 a 17 secondi dal termine va a impattare a 83 con due liberi di Browne e un tap in di Morgan. Restano cinque secondi e l’incubo dell’overtime sull’Allianz Dome. Quando la palla scotta, arriva a Laquintana. Tommy bello bello ci mette la tripla che sulla sirena dà la vittoria. Mercoledì altro round a Treviso. —