L'incendio del Ghiomelli Garden potrebbe essere doloso: forse tre i fronti di fuoco
LIVORNO. Potrebbe essere doloso l’incendio che ha completamente distrutto il Ghiomelli Garden di via Firenze, il grande negozio di piante e fiori che a ridosso del Natale si trasformava nel paese dei balocchi per tutti i livornesi e non solo. È l’ipotesi che, nelle ultime ore, sta prendendo corpo dopo le indagini di vigili del fuoco, Squadra mobile della questura e polizia scientifica, coordinati dalla sostituto procuratore Antonella Tenerani.
La pubblico ministero ha acquisito diversi filmati amatoriali. Da uno di questi, pubblicato sul web e girato da un abitante di palazzo di Corea, si vedrebbero tre diversi fronti di fuoco, tutti dal lato della stradina chiusa da un cancello che divide l’ormai ex grande area commerciale dal vicino distributore di benzina e gpl, stretta fra il parco pubblico Baden-Powell (in parte interessato dalle fiamme) e l’arteria di scorrimento che collega Livorno a Stagno.
In ogni caso serviranno ulteriori indagini prima che questa possa rimanere l’unica pista battuta dagli inquirenti. In un primo momento, infatti, la causa più probabile sembrava andare nella direzione dell’evento accidentale, con il rogo magari partito da un mozzicone di sigaretta acceso lanciato per imperizia da un automobilista, con il fuoco che poi si è esteso in modo prepotente, complice il fortissimo vento di scirocco che in pausa pranzo, sabato scorso, ha sferzato tutta la città. Lo stesso Ghiomelli, mentre i pompieri stavano ancora spegnendo le fiamme, non voleva assolutamente credere all’ipotesi del dolo. Lo ha ripetuto, quasi in lacrime, per ben due volte al Tirreno, nonostante avesse ricordare un incendio avvenuto nel Natale del 2006, quasi 14 anni fa, proprio doloso. All’epoca alcuni extracomunitari, da una baracca abusiva costruita accanto al suo store, si salvarono dall’esplosione di una bombola del gas, che deflagrando incendiò delle sterpaglie e poi parte del suo giardino.
Dagli accertamenti degli inquirenti si propenderebbe quindi per il dolo. La certezza è il luogo: quelle sterpaglie fra il rettangolone diventato cenere in meno di un’ora e l’impianto di carburanti salvato dalle fiamme dai pompieri, intervenuti subito e impegnati, negli stessi istanti, in diversi fronti di fuoco in tutta la provincia. Anche se al momento la Squadra mobile della polizia di Stato non saprebbe spiegarsi i motivi dell’accaduto, visto che la conosciutissima famiglia di imprenditori (è alla quarta generazione con il Ghiomelli Garden, aperto 46 anni fa) non avrebbe mai subìto minacce in tal senso.
Nei prossimi giorni il fascicolo aperto in procura potrebbe contenere le nuove ipotesi di reato: incendio doloso e danneggiamento seguito a incendio. Naturalmente contro ignoti. Notizie di reato che, comunque, potrebbe anche cambiare a seconda delle eventuali nuove direzioni delle indagini. Il lavoro degli inquirenti resta comunque ancora in fase svolgimento e nei prossimi giorni potrebbe essere sentite altre persone.