Referendum per il taglio dei parlamentari, in cinquanta in Fvg dicono no alla riforma: tutti i nomi dei firmatari

UDINE. "L’eventuale conferma del taglio ridurrebbe in modo drastico la possibilità che il cittadino possa conoscere, contattare e controllare l’eletto consegnando invece il deputato o il senatore al controllo oligarchico dei capi partito che decidono chi candidare nelle liste bloccate". Con queste parole cinquanta personalità del mondo della politica e della cultura regionale annunciano il loro no al referendum del 20 e 21 settembre sul taglio dei parlamentari.

Referendum costituzionale, tutto quello che c'è da sapere sul voto in tempo di Covid - La videoscheda

Referendum costituzionale, tutto quello che c'è da sapere sul voto in tempo di Covidfoto da Quotidiani localiQuotidiani locali

"La vera riforma non è il taglio dei parlamentari ma un metodo di elezione che assegni al cittadino elettore la reale facoltà di scegliere la persona che lo rappresenta. Il popolo è sovrano se può scegliere chi mandare alla Camera o al Senato. In una regione di piccole dimensioni come il Friuli Venezia Giulia l’esito del taglio sarebbe ancora più negativo perché nell’elezione del Senato introdurrebbe la distorsione di un effetto ipermaggioritario. Si passerebbe dagli attuali sette senatori a quattro e con le regole elettorali vigenti, che vi era l’impegno a cambiare ma che si sono volute mantenere, tre di essi sono appannaggio della coalizione maggioritaria e il quarto va assegnato alla coalizione o al partito miglior perdente. In questo modo rimangono escluse dall’elezione coalizioni o partiti che possono raggiungere anche il 24 per cento dei consensi, voti che verrebbero cestinati".

"La scelta di un quarto degli elettori non avrebbe alcun valore. Nel caso del Friuli Venezia Giulia la riduzione della rappresentanza e l’effetto ipermaggioritario per il Senato colpiscono in modo definitivo la possibilità di dare voce alle minoranze che sono elemento costitutivo della comunità regionale e nega dalle fondamenta, proprio perché toglie la rappresentanza democratica".

Segue l’elenco dei firmatari
Michelangelo Agrusti
Armando Angeli
Dario Barnaba
Lorenzo Battista
Franco Belci
Giovanni Bellarosa
Ezio Beltrame
Enrico Bertossi
Giovanni Borgna
Matteo Bortuzzo
Paolo Braida
Milos Budin
Luigi Campello
Gianpaolo Carbonetto
Alvaro Cardin
Renato Carlantoni
Diego Carpenedo
Giorgio Cavallo
Sergio Cecotti
Guglielmo Cevolin
Leopoldo Coen
Piero Colussi
Angelo Compagnon
Marco Cucchini
Franco Dal Mas
Isabella De Monte
Giovanni Di Benedetto
Piergiorgio Domenis
Roberto Dominici
Maurizio Fermeglia
Isidoro Gottardo
Furio Honsell
Viviana Londero
Roberto Maida
Paolo Maschio
Gianfranco Moretton
Francesco Moro
Flavio Pertoldi
Flavio Pressacco
Paolo Pupulin
Luciano Rebulla
Adriano Ritossa
Giorgio Rossetti
Giorgio Santuz
Livio Semolic
Lodovico Sonego
Alessandro Tesini
Renzo Tondo
Mauro Travanut
Roberto Treu
Roberto Visentin
Aleš Waltritsch
Maurizio Zamuner
Andrea Zannini
Emanuele Zanon