Altra chiusura all’Outlet di Mantova: «La proprietà s’impegna ma il futuro preoccupa»
MANTOVA. Non è un attacco alla proprietà. Al contrario, è il riconoscimento degli sforzi messi in campo e della buone relazioni sindacali avviate. Sforzi (e relazioni) ai quali, però, difetta il riscontro in termini di vendita. Non è un attacco, è la preoccupazione per il destino del Mantova Outlet Village, a Bagnolo San Vito, sul quale si addensano ora le nuvole della crisi soffiate dal vento della pandemia. L’ennesima tempesta che, oltre ad aggredire l’economia, sta rapinando i cittadini-consumatori anche della capacità di immaginare il futuro.
A farsi interpreti dei timori sono Roberta Franzini e David Gabbrielli della Filcams Cgil: «Nell’ultimo anno si sono registrate diverse chiusure e a ottobre toccherà anche al negozio di calzature Pollini, che impiega sei persone – riferiscono – Malgrado lo sforzo della proprietà di inserire brand di qualità e valorizzare la struttura, la situazione è critica, l’Outlet di Mantova sta soffrendo più di altri centri commerciali. Per una serie di motivi». Quali? «Innanzitutto per la diminuzione del potere d’acquisto dei mantovani – risponde Gabbrielli – la crisi dell’ultimo decennio ci è costata 12mila posti di lavoro, e l’Outlet di Bagnolo non può reggersi solo sulla spesa dei turisti di passaggio, né può concentrare il lavoro nel weekend. Poi abbiamo avuto il terremoto e adesso anche il Covid, che, oltre a imporre la chiusura del centro, ha ridotto il flusso dei turisti».
A impensierire è la chiusura del punto vendita Pollini, storica azienda calzaturiera romagnola, che, conti alla mano, ha deciso di spegnere soltanto la vetrina di Mantova, restando negli altri outlet nei quali è presente. Non si tratta quindi di una strategia complessiva, ma di una scelta puntuale, maturata nel perimetro dell’Outlet Village di Bagnolo San Vito, che appartiene a un network largo cinque centri commerciali, acquisito nel 2014 dal fondo americano Blackstone.
«La proprietà ce la sta mettendo tutta per valorizzare la struttura – ripetono Gabbrielli e Franzini – anche i rapporti sindacali sono buoni, c’è la volontà di compiere un percorso di crescita legato ai diritti dei lavoratori e al rispetto delle regole». La direzione imboccata è quella giusta, ma bisogna superare limiti, ostacoli e imprevisti che rendono il cammino accidentato.
La cosa più urgente (dopo la soluzione all’emergenza sanitaria)? Rimettere i soldi in tasca ai lavoratori per stimolarne i consumi. E continuare ad abbellire l’Outlet di Bagnolo perché sia pronto quando sarà nuovamente il momento dello shopping.