Settemila persone senza acqua nella Pedemontana: ecco i centri più colpiti
TRAVESIO. Circa settemila persone della Pedemontana, in base alle stime di Hydrogea, hanno problemi di approvvigionamento idrico dopo che la bomba d’acqua in val d’Arzino ha danneggiato l’opera di presa a San Francesco di Vito d’Asio.
I tecnici di Hydrogea, sotto la direzione dell’ingegnere Mauro Trevisan, responsabile operativo, stanno lavorando senza sosta dalle 5 del mattino a mezzanotte per ripristinare il prima possibile il servizio.
Danni e tempistiche
Fra movimentazioni di terra, danni alle apparecchiature, costi sostenuti per assicurare la fornitura di acqua potabile con modalità alternative (20 cisterne e un’autobotte, bypass), la conta dei danni è stata stimata da Trevisan in circa 200-300 mila euro. L’obiettivo di Hydrogea è riuscire a rimettere in esercizio la presa già martedì 1 settembre.
Ci vorrà poi una decina di ore per riempire le reti. Quando ritornerà l’acqua nelle case all’asciutto? «Se tutto va bene mercoledì», ha ipotizzato Trevisan. Nei primi giorni, però, l’acqua non sarà potabile, ma potrà essere sfruttata per tutti gli altri usi quotidiani: «È il primo caso del genere che ci capita, ci vuole del tempo per stabilizzare nelle condotte l’acqua, sono lunghe 40 chilometri: potrebbero esserci effetti di torbidità».
Evento eccezionale
L’ingegnere ha sottolineato come si sia trattato di un evento atmosferico eccezionale, «un bombardamento d’acqua concentrato in poco tempo in uno spazio circoscritto».
Trevisan ha spiegato che nella zona del Comugna, dove si trova la presa, il torrente si è alzato di 4 metri e altrettanto ha fatto l’Arzino. Trovando ostruzione sullo scarico, il sistema è andato in pressione, inondando la galleria di presa con un mare di fango e sassi.
«Noi – ha raccontato il sindaco di Vito d’Asio Pietro Gerometta – che siamo nati e vissuti qui, non avevamo mai visto una piena così dell’Arzino. Solo grazie al muro di contenimento realizzato sull’argine dalla protezione civile nel 2004 si è evitato che fossero sommerse le fabbriche di Casiacco. L’acqua è arrivata a metà di quel muro».
Il cantiere
Già domenica mattina Hydrogea ha spianato la voragine provocata dalla piena all’ingresso della galleria e sono stati avviati i lavori di sistemazione del piazzale, per riuscire a entrare in galleria con i mini-escavatori, liberarla per i suoi 1.200 metri di lunghezza dai detriti e rimettere in funzione la presa.
Anche il piazzale è stato eroso dalla furia dell’acqua. La protezione in calcestruzzo del tubo di scarico all’uscita dalla galleria è stata spazzata via. All’interno della galleria sono state danneggiate le apparecchiature.
Le zone critiche
A Travesio, nelle frazioni capoluogo e a Usago (fatta eccezione per le utenze servite dalle sorgenti), non esce una goccia d’acqua dai rubinetti da domenica pomeriggio.
Il sindaco Diego Franz ha elencato i disagi: bovini assetati in cinque allevamenti (abbeverati da Hydrogea), problemi nelle aziende per la gestione dei servizi igienici (segnalato per esempio dall’Olympias). Toppo, Solimbergo e Sequals hanno invece beneficiato di un’altra derivazione.
«L’auspicio è di ritornare alla normalità con il fine settimana, forse già venerdì», ha detto Franz. Soffre a Sequals pure la frazione di Lestans, dove l’acqua non arriva dal by pass. «L’acqua è mancata già domenica mattina – ha riferito il sindaco di Sequals Enrico Odorico –. Ci siamo messi subito a lavorare.
Hydrogea ha collocato le cisterne per acqua potabile: a Lestans ci sono già quattro serbatoi, in serata li potenzieremo spostando quelli di Sequals. Cerchiamo di sopperire ai disagi con più azioni: portando l’acqua agli anziani, tramite la protezione civile, e serbatoi per il panificio di Lestans».
Il sindaco di Pinzano Emanuele Fabris ha precisato che il suo comune è servito grazie alla sorgente alternativa di Clauzetto, fatta eccezione per la frazione capoluogo dove circa 200 famiglie sono senz’acqua. «Ci conforta – ha aggiunto Fabris – la celerità dei lavori di Hydrogea: siamo fiduciosi». A Vivaro grazie al vecchio pozzo di Arba e al bypass del Dandolo arriva l’acqua nelle case, ma non è potabile. Con un’ordinanza il sindaco Mauro Candido ha invitato i cittadini a ridurre il consumo al necessario. Nessun problema a Castelnovo del Friuli e Clauzetto, alimentati dall’acquedotto di Pradis e a Vito d’Asio, grazie alle prese alternative. La strada provinciale 1 dopo Flagogna però è stata invasa dalla frana e ieri il traffico per Tolmezzo era deviato sul ponte. —