Basilica sott’acqua, ieri nuova alta marea: i progetti di difesa sono ancora bloccati
![Basilica sott’acqua, ieri nuova alta marea: i progetti di difesa sono ancora bloccati](https://nuovavenezia.gelocal.it/image/contentid/policy:1.39252341:1598899784/image.jpg)
L’ingegner Ieno rilancia la sua proposta: «Il Provveditorato non ci ha mai risposto». Pompe idrauliche e paratìe in riva
VENEZIA. Basilica di nuovo sott’acqua, ancora una volta fuori stagione. Ieri sera poco dopo le 22 la marea ha raggiunto i 95 centimetri. Maltempo e bassa pressione, fenomeni estremi che adesso arrivano in anticipo sull’autunno, a fine agosto. 25 centimetri sul pavimento della Basilica di San Marco. Perché sopra gli 88 salta anche la piccola protezione delle pompe del nartece.
Problema destinato a ripetersi sempre più di frequente. «Speriamo che l’acqua alta ci risparmi», ha detto sconsolato nei giorni scorsi il primo Procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin, «perché le difese ancora non ci sono». Tutto tace sul fronte delle opere di difesa provvisorie con lastre trasparenti, già approvate nel febbraio scorso. Progetto della Procuratoria bloccato dalla commissaria «Sblocca cantieri» Elisabetta Spitz per inserirci le «migliorie» dell’architetto milanese Stefano Boaeri. Ma alcune proposte sono irrealizzabili, hanno detto i tecnici.
E il progetto dovrebbe tornare all’approvazione del ministero. Fermo anche il primo stralcio del progetto elaborato da Mario Piana e Daniele Rinaldo. E a Ferragosto il Provveditore Cinzia Zincone in accordo con la Spitz ha avanzato un’altra proposta: «Niente barriera di vetro, mettiamo le paratìe sui portali della Basilica». Proposta definita «irrealizzabile» dai tecnici della Procuratoria. Che avrebbe anche effetti pericolosi sul pavimento medievale per la spinta dell’acqua. Non si hanno notizie nemmeno dell’altro progetto, quello elaborato da Kostruttiva e Thetis per la salvaguardia – fino a quota 110 – dell’intera insula di San Marco. E la Basilica va sotto. E lo farà anche questo inverno, dopo i gravi danni del 2018 e l’Aqua Granda del 2019. Bloccando anche gli interventi di restauro dei mosaici danneggiati.
Intanto torna alla carica anche l’ingegnere Antonio Ieno, autore del progetto «Papa» (paratoie amovibili Protezione allagamenti per la San Marco). Progetto che l’ingegnere definisce «sperimentale, graduale e reversibile», com’era negli intendimenti della Legge Speciale. Consiste nel realizzare protezioni sulle rive dei canali circostanti e un sistema di pompe per intercettare l’acqua piovana. Oltre al ripristino degli storici gatoli, gli scarichi del sottosuolo. «Lo abbiamo presentato al Provveditorato, non abbiamo avuto risposte», dice adesso l’ingegnere, autore in passato anche di un progetto alternativo al Mose, l’Arca, cioè barriere affondabili e removibili alle bocche di porto». A firmare con lui anche gli ingegneri Robis Camata. Guseppe Limonta e Georg Umgiesser, ricercatore del Cnr. Oltre allo studio di architettura Gugielmon&Nesto e alle Officine Vio. —