Area ex Landini in Borgo: non solo case, ma anche negozi e minimarket

Pavia, parte dei 7.250 metri quadrati ora avranno una destinazione commerciale. La nuova convenzione tra Comune e Cacip cambia l’assetto della zona dismessa

PAVIA. Non solo case ma anche negozi di vicinato e minimarket nell’area ex Landini. Circa 7.250 metri quadrati che, nella convenzione del 2006, erano destinati solo a residenziale, ma che ora avranno anche una destinazione commerciale. La nuova convenzione tra Comune e Cacip, la società, con sede in via Ferrini, che si sta occupando della riqualificazione della zona ridosso di via dei Mille, in Borgo, siglata recentemente, cambia l’assetto di quell’area dismessa.

Saranno quasi 6.300 i metri quadri a uso residenziale, 4.279 quelli sui quali si è già costruito, circa mille i metri quadrati invece a utilizzo commerciale. Una variazione che comporterà nuove opere di urbanizzazione. A partire da uno svincolo per collegare via Giulietti a via dei Mille, a doppio senso di marcia, e una modifica del parcheggio, già previsto, per adeguarlo alle esigenze delle strutture commerciali. E poi una pista ciclabile in via Giulietti est, direzione Pavia, e un altro percorso ciclabile in via Giulietti ovest, direzione San Martino, oltre ad una ciclabile in via dei Mille, raggiungendo l’incrocio con via Gravellone.

«Si tratta di opere a scomputo per oltre 286mila euro – fa sapere l’assessore all’urbanistica Massimiliano Koch –. I parcheggi pubblici verranno finalmente completati entro 60 giorni dalla firma della convenzione. Si tratta di un altro tassello inserito nel piano di rigenerazione urbana a cui l’amministrazione sta lavorando ormai da tempo, con l’obiettivo di recuperare e riqualificare le aree degradate disseminate in città. Ora, grazie alla legge regionale, si sta accelerando sulle procedure burocratiche».

La richiesta di modifica della convenzione era stata presentata al Comune nel giugno del 2018, nel dicembre del 2019 la giunta Fracassi approvava la proposta e ora la firma della nuova convenzione. «Il privato – conclude Koch – si occuperà anche della manutenzione ordinaria delle opere a verde fino a tre anni dal termine dei lavori». —

Stefania Prato