Slovenia pronta a limitare gli ingressi dai Paesi vicini
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L’ipotesi, in accordo con l’Ue, se la situazione dovesse peggiorare ancora
LUBIANA La Slovenia corre ai ripari. Il governo non intende perdere tempo e, a fronte dell’aumento del numero di contagi giornalieri da Covid-19, vara norme restrittive per cercare di arginare la pandemia. A partire da oggi, le mascherine saranno obbligatorie negli spazi pubblici chiusi indipendentemente dal fatto che si possa mantenere una distanza interpersonale di “sicurezza” di due metri. All'esterno sarà obbligatorio l'uso di mascherine o altre forme di protezione qualora non sia possibile prevedere una distanza interpersonale di almeno due metri. Chiaro che negli affollati centri cittadini indossare la mascherina diventa in pratica obbligatorio.
Ieri in Slovenia è stato stabilito un nuovo record per il numero di persone contagiate in 24 ore, ovvero 137. «Due terzi delle infezioni sono di origine locale, un terzo sono sconosciute. Ci sono altre infezioni nelle case per anziani», ha detto il protavoce del governo Jelko Kacin a Tv Slovenija. Giovedì è stato eseguito un numero record di tamponi: 3557. Attualmente ci sono 67 pazienti ricoverati negli ospedali, 11 dei quali necessitano di cure intensive. Nove pazienti respirano con l'aiuto di un ventilatore. Quattro sono i morti. Le indagini epidemiologiche sono al limite delle capacità e la portata del lavoro è aumentata. «Entro le 13 (di ieri ndr.), quasi tutte le indagini epidemiologiche sulle infezioni confermate erano state effettuate, ne rimanevano solo 5», ha spiegato Kacin.
L’obbligo di indossare le mascherine negli spazi pubblici chiusi non si applicherà alle persone coinvolte in programmi educativi in istituti fino al 6° anno di scuola elementare e alle persone che effettuano allenamenti sportivi organizzati. L'ordinanza che determina limitazioni all'offerta e alla vendita di beni e servizi ai consumatori nella Repubblica di Slovenia stabilisce che dal 21 settembre i ristoranti (ristoranti, trattorie, caffè, pasticcerie, snack bar, bar) saranno aperti solo dalle 6 alle 22. Le discoteche e i locali notturni rimangono chiusi.
La misura più drastica che il governo potrebbe ancora prendere, come ha spiegato Kacin, è ridurre il numero di persone alle riunioni pubbliche, che potrebbe essere ridotto da dieci a sei persone. «Il provvedimento è pronto - ha spiegato il portavoce - ma il momento in cui potrà essere applicato dipende dall'aggravarsi della situazione epidemiologica».
Poi le decisioni che potrebbero riguardare direttamente anche l’Italia, oltre ad Austria e Ungheria, tutti confinanti con la Slovenia e con il numero di contagi sempre in aumento. L’esecutivo Janša, infatti, sta anche preparando modifiche relative all'ingresso nel Paese in caso di ulteriore aggravamento della situazione negli Stati vicini e in altri Paesi, e sta anche preparando misure in anticipo, che sarebbero attuate con possibile accordo degli Stati membri dell'Unione europea. Ricordiamo, a questo proposito, che la Gran Bretagna ha imposto la quarantena per gli sloveni che dovessero recarsi nel Regno Unito e ha sconsigliato i propri connazionali a recarsi in Slovenia per l’aggravarsi della situazione Covid-19 senza però richiamaere d’urgenza quanti già si trovassero sul suolo sloveno.
Secondo i dati di giovedì, nove dipendenti nelle scuole materne, 46 dipendenti nelle scuole primarie e sette nelle scuole secondarie della Slovenia sono stati contagiati dal coronavirus. Secondo i dati diffusi ieri dal ministero dell'Istruzione è stato contagiato anche un bambino dell'asilo, 55 studenti delle scuole primarie e 23 secondarie. Allo stesso tempo, ci sono stati 31 dipendenti in quarantena negli asili nido, 133 nella scuola primaria e 16 nelle scuole secondarie. Il ministero rileva anche che dopo la terza settimana di quest'anno scolastico, i dati mostrano che le lezioni saranno condotte secondo il modello verde B, il che significa che gli studenti frequentano le lezioni a scuola. —
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