La diciottenne vive a Castelnuovo ed è una delle 28 “matricole” nella classe di Lettere. La dirigente Iolanda Bocci: «Riconoscimento importante anche per l’Ariosto di Barga»
LUCCA. Nicole Viviani ce l’ha fatta. Dopo anni di studio, impegno e passione ha raggiunto il suo traguardo: è ufficialmente una studentessa della Scuola Normale di Pisa, indirizzo di Storia antica e Filologia classica. E ancora non riesce a crederci; anche perché quella porta si è spalancata solo per altre 27 “matricole” nella classe di Lettere (ndr, 14 nel suo indirizzo) su un totale di 158 candidati che erano stati preselezionati sulla base del percorso di studi del triennio. Diciotto anni, di Castelnuovo Garfagnana, Nicole Viviani, un interesse smisurato per le materie letterarie - il greco su tutte - si è diplomata quest’anno al liceo Classico Ariosto di Barga con 100 e lode. Una scuola che, nonostante il bassissimo numero di iscritti è stata salvata. Difesa con le unghie e con i denti anche dall’attuale dirigente scolastica Iolanda Bocci che oggi ha più di un motivo per essere orgogliosa.
Insieme a Nicole quest’anno si sono diplomati solo altri tre studenti. Che con lei hanno condiviso un percorso di cinque anni fatto di lezioni di indirizzo - italiano, latino, greco, storia dell’arte - seguite gomito a gomito mentre per il resto delle materie i quattro si univano a una classe del liceo Linguistico. Un’organizzazione questa che, secondo Nicole non ha rappresentato un limite ma anzi un valore aggiunto per la qualità della sua formazione, risultata eccellente. «Agli open day dell’Ariosto - racconta Viviani - ero rimasta molto colpita proprio dall’ambiente piccolo e accogliente e quindi non ho preso neanche in considerazione l’idea di venire a studiare a Lucca. Essere in pochi ha fatto sì che i professori potessero seguirci meglio e in più abbiamo fatto più ore di lingue straniere rispetto a quelle previste al Classico. Sono molto grata alla mia scuola. L’idea di provare a entrare alla Normale ce l’avevo da anni e sono stata stimolata anche dagli insegnanti. Per me è un sogno che si realizza - aggiunge - dalle elementari in poi ho incontrato docenti molto preparati, che mi hanno sempre supportata e li ringrazio per questo».
Nicole, cresciuta in una casa piena di libri, non nega che lo studio per lei non sia mai stato un problema. La sua fame di conoscenza è sempre stata tale che fare delle rinunce non le è pesato. Compreso passare l’estate sui libri per prepararsi al durissimo concorso di ammissione alla Normale che quest’anno, a causa del coronavirus, è stato strutturato in modo diverso. Niente prove scritte ma tre prove orali su tre materie di indirizzo scelte dal candidato su una base di sei: italiano, latino, greco, storia, filosofia e storia dell’arte. «Io ho scelto italiano, latino e greco - dice - erano quelle in cui mi sentivo più sicura. Le prove orali, che ho sostenuto il 9 settembre, si basavano sostanzialmente sul programma del triennio quindi qualcosa, rispetto alla preparazione della maturità, ho dovuto riprendere in mano. Di fatto ho studiato tutta l’estate. Le prove sono state effettuate in presenza con distanziamento e mascherina e sono state piuttosto lunghe. Per quella di italiano si sono concentrati su Dante e poi su vari autori del ’900 con domande relative ai saggi che avevo letto mentre per latino e greco, oltre ai saggi, mi hanno fatto fare delle prove di traduzione di prosa e di poesia. Ho saputo di avercela fatta due giorni fa dalla graduatoria pubblicata sul sito della Normale e ancora mi devo abituare all’idea». Una scelta, quella di “investire” sulle lettere classiche che potrebbe sembrare un po’ retrò ma che per Nicole è invece la prosecuzione naturale di un percorso tracciato da tempo e che spera di coronare diventando ricercatrice. «Non mi precludo nulla - continua - ma mi piacerebbe lavorare nel campo della ricerca. I miei genitori mi hanno sempre sostenuta in tutto e non hanno mai imposto obblighi dal punto di vista scolastico. La mia passione per la lettura è nata in casa, con mio padre abbiamo gusti simili e ci scambiamo i libri. Ma ho anche altre passioni come giocare a tennis e il cinema». Grande soddisfazione per questa ammissione da parte della dirigente scolastica dell’Isi di Barga, Iolanda Bocci. «È un riconoscimento importante anche per il nostro liceo classico - dice - un liceo "giovane" e dai piccoli numeri ma in crescita che riesce a valorizzare e realizzare le potenzialità e i talenti degli alunni personalizzando il percorso educativo e formativo». —
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