10 ottobre Giornata Mondiale della salute mentale 

Circa sei mesi fa, siamo saliti su un’altalena di emozioni e ancora non sappiamo quando ne scenderemo. Durante la pandemia da Covid-19, i sintomi legati ad ansia e depressione sono aumentati vertiginosamente tra i giovani, mentre le misure di contenimento hanno amplificato il rischio di gravi disordini come addirittura il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), e un senso generale di scoraggiamento sembra essersi impossessato del pianeta. Una crisi occupazionale globale ha seguito, alcune persone sono in fase di recupero per aver contratto il virus, altri sono in lutto per la perdita dei loro cari.

Quando si attraversano periodi difficili come questo, quando soffriamo di ansia o depressione o scopriamo di aver contratto una malattia, abbiamo la tendenza a finire in una spirale negativa. E ciò di cui non si parla mai, invece, è in che modo possiamo diventare davvero più forti attraverso le difficoltà e gli ostacoli. Gli scienziati la definiscono ‘crescita post-traumatica’: i periodi difficili possono aiutarci a realizzare ciò che davvero conta nella vita, le nostre priorità.

Come diventare più forti attraverso gli ostacoli

La crescita post-traumatica può accadere a prescindere dalla cultura e dal luogo da cui si proviene: è universale. Naturalmente, non a tutte le persone colpite da forte stress o con esperienze traumatiche si verificano le condizioni qui descritte, ma innumerevoli esempi da tutto il mondo mostrano che la forza può essere frutto di una tremenda tragedia, ed è scientificamente dimostrato che la speranza esiste.

Ognuno ha le proprie convinzioni sul mondo che ci ospita: molti credono che la vita sia giusta e che vivremo fino alla vecchiaia. Tali premesse ci conferiscono un senso di stabilità e ci aiutano a dare un significato all’attualità. Ma quando si presenta un ostacolo o una crisi, le nostre convinzioni possono andare in frantumi. Ci rendiamo conto che se vogliamo superare le avversità, mantenendo la nostra salute mentale integra, potremmo dover rivalutare molte delle nostre convinzioni, poiché non sono più valide. Siamo costretti a ripensare la nostra fondamentale verità interiore e, in alcune circostanze, cambiarla per stare al passo con una nuova realtà.

Questo ritrovo dell’equilibrio è esattamente ciò che è successo durante la pandemia. All’inizio è stato difficile confrontarsi – ciò che le persone hanno definito ‘la nuova normalità’ – con le modifiche al modo in cui trascorriamo il nostro tempo libero, con la disinfezione costante e la paranoia di ammalarsi. La salute mentale delle persone ha avuto un crollo. Ma col passare del tempo, ci siamo pian piano abituati a ciò che stava accadendo. Non poter incontrare gli amici al bar, ci ha fatto scoprire nuovi svaghi e ci ha fatto cambiare le nostre abitudini per far fronte alla situazione. Gradualmente, ci siamo rimessi in piedi.

Perché non dovremmo temere i periodi difficili

Quando attraversiamo periodi difficili, fatichiamo a gestire le situazioni. Ma anche quando si verifica in noi un conflitto interiore, spesso, siamo in grado di intercettare una forza straordinaria che non sapevamo di avere. Iniziamo a notare nuove opportunità per il futuro e a visualizzare la direzione che ci piacerebbe prendere. Apprezziamo la vita in modo diverso e le piccole cose, come passeggiare all’aria aperta, diventano fonte di gioia.

Alcune ricerche hanno dimostrato che la crescita post-traumatica è un processo di apprendimento emotivo. Succede in modo naturale, senza che ce ne rendiamo conto e nemmeno provando a cambiare qualcosa. Le persone che hanno attraversato alcuni dei momenti più difficili, come quelli a cui hanno diagnosticato un tumore o l’HIV, o coloro che hanno avuto un incidente d’auto e sono rimasti invalidi, hanno un’esperienza di crescita post-traumatica. Alcune di queste persone provano a sopravvivere e si domandano se valga davvero la pena vivere.

Col tempo, tuttavia, emerge una forza interiore simile a un germoglio nel cemento. Queste persone iniziano a vedere i loro eventi sconvolgenti come un bene, diventando addirittura grati dell’accaduto. Alcuni affermano che l’evento tragico che li ha coinvolti è ciò che li ha resi maturi, è ciò che gli ha donato una nuova voglia di vivere. Altri hanno cambiato il loro percorso professionale, scegliendo lavori più appaganti, altri ancora hanno iniziato a fare scelte migliori, lasciando il percorso autodistruttivo su cui si trovavano.


Come montare la nostra impalcatura interna

Ogni qual volta affrontiamo un periodo difficile uscendone vincitori, aiutiamo noi stessi a costruire una sorta di impalcatura interna. Questo supporto, ci permette di gestire le difficoltà future in modo migliore, aiutandoci a relazionarci con gli altri diversamente. Una volta stabilite queste basi, riusciremo ad essere in maggiore sintonia con il mondo.

Nel libro del 1986 di Judith Viorst, Distacchi (Necessary Losses), il consigliere Harold Kushner riflette su come la morte del figlio lo avesse cambiato:

“Sono una persona più sensibile… Un consigliere più empatico di quanto sarei mai stato grazie alla vita e alla morte di Aroon. E rinuncerei in un secondo a tutti questi vantaggi se potessi riavere mio figlio. Se potessi scegliere sacrificherei tutta la crescita e la profondità spirituale che ho conosciuto a causa di questa esperienza… Ma non posso scegliere.”\

Gli ostacoli sono il prezzo da pagare per acquisire maggiore fiducia e maturità. Se vogliamo cambiare in fretta, potrebbe risultare difficile attraverso la terapia, ma una crisi profonda potrebbe rivelarsi la spinta necessaria per iniziare a vivere la nostra vita al meglio.

Come andare avanti

Quando stai affrontando un trauma – che si tratti di una rottura devastante col partner, una situazione finanziaria, o la perdita di una persona cara – è innegabile che sia dura. Tuttavia, a volte, dobbiamo imparare a lasciare andare per preservare la nostra salute mentale. Questo è ciò che aiuterà il nostro benessere, e non aggrapparsi a una persona che non c’è più o provare a cambiare una situazione difficile. Quando lasciamo andare e accettiamo la nuova realtà, la nostra ansia inizia a svanire e ci sentiamo maggiormente a nostro agio nel presente. Quando accettiamo una situazione che ci sta capitando, siamo più aperti alle nuove possibilità future e ritroviamo un nuovo slancio verso la vita.

Perciò, la prossima volta che ti trovi a rimuginare su qualcosa che ti è successo, qualcosa che ti rattrista, prova questo esercizio: pensa ad almeno tre vantaggi che si sono presentati a causa delle circostanze, per quanto assurdi o ridicoli. Perché pensi sia stato un bene ciò che ti è successo e come sei cambiato? Tre cose. Se riuscissi a fare ciò, potresti dare inizio a un processo di crescita che ti porterà a essere una persona più sicura, una persona più intraprendente e una persona complessivamente più forte.

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La dottoressa Olivia Remes è una ricercatrice di salute mentale presso l’Università di Cambridge