Il Comune costretto a rinunciare alla storica fiera a causa dell’emergenza Covid. Il sindaco Savino: «Dispiace, ma seguiamo le disposizioni del governo»
CERVIGNANO. Stop per quest’anno alla Fiera di San Martino. La storica festa che appassiona grandi e piccoli residenti a Cervignano avrebbe tra qualche giorno tagliato il traguardo della 149 edizioni, un secolo e mezzo di storia, quindi, del capoluogo della Bassa, dagli anni degli Asburgo, quando, grazie al porto fluviale, da qui salpavano i frutti e le primizie d’autunno della Contea di Gorizia e Gradisca verso il mondo. Una tradizione purtroppo bruscamente interrotta dall’emergenza Covid-19. Una cancellazione, un rinvio, che in passato si era verificato soltanto negli anni delle due guerre mondiali.
La giunta comunale di Cervignano recepirà oggi le direttive del nuovo Dpcm annunciato domenica sera dal presidente del Consiglio, che prevede in maniera chiara e netta l’obbligo a sospendere fiere e sagre locali, quindi anche la rassegna di San Martino che era in programma in novembre.
Una prima valutazione sul “che cosa fare” da parte dell’amministrazione cervignanese era arrivata già a fine settembre, quando erano stati presi in considerazione i due aspetti principali della fiera: la possibilità di garantire il mercato degli ambulanti e la presenza delle giostre. Su questa seconda questione, i dubbi e le perplessità erano già troppi, fin da subito: troppo difficile garantire un contingentamento degli ingressi e controllare in maniera accurata l’utilizzo della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale da parte delle persone. Inoltre, sulla questione-luna park ci sarebbe stato un ulteriore problema da affrontare, quello di tipo economico: mettere in funzione le attrazioni richiede una quantità di energia non indifferente e i costi difficilmente sarebbero stati coperti dalla vendita dei biglietti a causa della limitazione di posti occupati sulle giostre.
Si erano invece registrate aperture sul fronte del mercato e delle bancarelle per i giorni del 15 e del 16 novembre, potendo adottare le misure similari a quelle già messe in atto per il consueto mercato infrasettimanale ospitato a Cervignano ogni giovedì.
Anche in questo caso la Giunta stava studiando le modalità migliori, affinché i cervignanesi non dovessero rinunciare ai tradizionali chioschi enogastronomici e bancarelle.
«Dispiace a tutti rinunciare a questo appuntamento – ha chiosato il sindaco di Cervignano Gianluigi Savino – ma il Comune non può far altro che recepire le direttive governative».
Quindi non resta che guardare al 2021 sperando di poter riallacciare il filo della storia interrotto quest’anno. —