Coprifuoco, serve l’autocertificazione: quando e dove è necessaria
Torna l’autocertificazione, quel foglio di carta che abbiamo tenuto per mesi in borsa e che a maggio avevamo buttato via, sperando di non vederlo mai più, ora ci serve di nuovo.
Non dappertutto, naturalmente: il modulo con l’indicazione degli spostamenti di chi lo compila dovrà essere utilizzato, per ora, solo in Lombardia, Campania e Lazio. La misura intende cercare di contenere i contagi soprattutto per quanto riguarda la movida.
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Coprifuoco in Lombardia dalle 23 alle 5 del mattino. Il governo dice sìMa cosa si intende con coprifuoco? Divieto di uscire di casa dalle 23 alle 5 del mattino (dalle 24 nel Lazio), salvo motivi urgenti e cioè lavoro, salute e altre comprovate necessità.
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Belgio: «La paura di molti è che fra 15 giorni chiuda tutto»In Campania, oltre all’obbligo di restare nella propria abitazione nelle ore notturne, scatta dal 23 ottobre anche il divieto di spostamento extraprovinciale, salvo le stesse urgenze di cui sopra che andranno documentate sempre con autocertificazione.
Si attendono, com sempre, indicazioni più specifiche da parte del ministero dell’Interno sulla compilazione del modulo da esibire alle forze dell’ordine che dovranno controllare che l’uscita di casa sia davvero motivata.
Non c’è, comunque, da attendersi nulla di diverso rispetto alle autocertificazioni dell’era lockdown. Chi lavora tra le 23 (o le 24) e le 5 dovrà scrivere sul modulo l’indirizzo dell’ufficio/azienda e chi è il suo datore di lavoro. Chi, invece, è costretto ad allontanarsi dalla propria abitazione per motivi di salute o altre esigenze, dovrà indicare la destinazione e la durata della sua permanenza fuori casa. Non è richiesto, invece, di specificare se si sta andando da una persona in particolare, per motivi di privacy.
Altre regioni, pur non usando il termine coprifuoco, hanno messo a punto restrizioni anti-assembramento. È il caso del Piemonte dove i centri commerciali chiuderanno nel weekend (analogamente alla Lombardia) e della Liguria che invece pensa a dei coprifuoco selettivi, da applicare a singole zone, su decisione dei sindaci. Per Genova già si parla di coprifuoco in quattro zone della città.