Addio a soli 56 anni alla dottoressa Albertini. Una vita per gli altri
Guastalla, si sono svolti la mattina di mercoledi 21 ottobre, in duomo, i funerali della dottoressa dipendente dell’Ausl di Reggio Emilia
GUASTALLA. Si sono svolti la mattina di mercoledi 21 ottobre, in duomo, i funerali della dottoressa Chiara Albertini in Bagnoli, 56 anni, dipendente dell’Ausl di Reggio Emilia: posti esauriti in chiesa, nel rispetto delle norme anti-Covid19, ma tanta gente anche sul sagrato per rendere omaggio al medico. Tanti i colleghi di lavoro dell’azienda ospedaliera presenti. Al termine della messa sono stati quattro gli interventi letti tra cui quelli di una collega, di un ex collega in pensione e di un ex compagna di scuola oltre all’ingegner Carlo Artoni referente locale dell’associazione “Movimento per la Vita”, che hanno voluto ricordare le doti umane e professionali della dottoressa Albertini. Dopo la cerimonia funebre, la salma è stata trasportata dalle onoranze funebri Veronesi e Pederzoli al tempio crematorio di Mantova.
La donna, nel marzo scorso, era stata colpita dal Covid-19, si era curata e sembrava ristabilirsi, ma nelle settimane successive continuava a non star bene. Da qui si sono susseguiti diversi accertamenti che hanno purtroppo evidenziato una rara forma di tumore che si è dimostrato anche molto aggressivo, al punto che in pochi mesi l’ha portata alla morte.
La dottoressa Albertini era una professionista molto conosciuta e stimata, lavorava come responsabile del reparto fisioterapico di Guastalla in qualità di recupero e rieducazione funzionale. Conseguita la laurea in Fisioterapia e Scienze Motorie più un’altra specializzazione all’Università di Ferrara si era subito inserita nel mondo del lavoro ed aveva prestato servizio al Centro Santa Maria ai Servi della Fondazione Don Gnocchi di Parma come fisiatra.
È stata docente all’Unimore di tecniche massoterapiche speciali con i relativi principali campi di applicazione. Era una donna estremamente religiosa: aveva aderito al “Movimento per la Vita” che si propone di promuovere e di difendere il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi e, prima di tutti, il bambino concepito e non ancora nato. Per questo motivo la famiglia ha chiesto, in memoria di Chiara, di devolvere eventuali offerte all’associazione in cui lei militava o agli Amici del Day Hospital Oncologico.La sua prematura scomparsa lascia nel dolore il marito Marco Bagnoli, il papà Bruno, la mamma Caterina, il fratello Luca e la sorella Paola, gli adorati nipoti Mattia con Giulia e Anna con Samuele oltre ai parenti tutti.