Sconfitto da un male incurabile lo chef della nouvelle cousine
MASSA. Quando la malattia si è presentata nella sua vita, lui non ha smesso, neanche un secondo, di coltivare la sua grande passione. La passione di chi, dietro ai fornelli, trasforma il cibo in arte, in celebrazione del gusto. Alessio Moisè, la cucina l’aveva nel sangue. E quella passione infinita, accompagnata dall’amore della compagna e del figlio, gli hanno permesso di continuare nel suo lavoro anche quando la malattia si è fatta insidiosa, quando gli aveva fatto ben capire che non sarebbe regredita, che non gli avrebbe concesso un’altra possibilità. Alessio non ha lasciato il suo ristorante "L’osteria Moisè", in via Steffetti, nel centro storico di Massa.
La malattia si era aggravata la scorsa estate e anche se Alessio non ce l’avrebbe fatta ad alzare la serranda del suo locale ogni giorno, puntuale, il weekend, apriva i battenti, si metteva il cappello da cuoco, lavorava in cucina e accoglieva i suoi clienti.
Ha continuato a cucinare fino alla scorsa settimana quando il male lo ha costretto a rinunciare. Ieri pomeriggio la tristissima notizia: a poco più di 40 anni un male incurabili si è portato via Alessio, lo ha strappato alla sua famiglia, alla compagna e al figlio, ai parenti, agli amici più cari, ai clienti che apprezzavano la sua cucina.
Nel settore della ristorazione Alessio, diplomato cuoco all’istituto alberghiero, era un nome noto. Chef apprezzato, aveva lavorato in importanti ristoranti della Versilia dove aveva fatto esperienza e si era formato, amava la nouvelle cousine e realizzava piatti molto originali. Da vero artista. La sua bravura lo aveva fatto apprezzare anche a livello internazionale tanto che negli anni scorsi un imprenditore lo aveva voluto con sé in Russia. Il magnate gli aveva chiesto di occuparsi dell’apertura di alcuni ristoranti e di una scuola per formare giovani cuochi creativi.
Alessio era un grande amante dell’arte in tutte le sue declinazioni: apprezzava moltissimo non soltanto quella culinaria, ma anche quella figurativa. E il suo tocco artistico traspariva nei suoi piatti, studiati, ricercati, originalissimi.
La scomparsa di Alessio sconvolge il mondo della ristorazione. Su Facebook un amico lo ricorda così:« Sarà una frase fatta, ma ci lasciano sempre i migliori. Arrivederci grande chef».
Un vuoto nella famiglia di Alessio e nei suoi affetti più cari, ma anche nel mondo della ristorazione e in quello dell’arte. Un vuoto nel centro storico cittadino che perde un giovane e creativo chef capace di mettersi in gioco, di rivisitare, inventare. Creare.
Amici, parenti e d estimatori della sua cucina potranno salutarlo per l’ultima volta domani, alle 15.30 alla chiesa di Turano.