Val di Cornia: si muovono i sindaci, chieste verifiche sulla foresteria dell'acropoli utilizzata dall'amministratore

All’ostinato silenzio dei vertici Parchi Val di Cornia i primi cittadini di Campiglia Marittima, San Vincenzo e Sassetta oppongono l’articolo 2408 del codice civile. In pratica, i tre componenti del Collegio sindacale della società vengono chiamati a indagare, verificare e analizzare quanto rivelato dall’inchiesta del Tirreno. Ovvero, su come l’amministratore delegato Mauro Tognoli per i mesi estivi avesse messo casa nella foresteria all’interno dell’acropoli di Populonia, la fornitura di vini al Caffè del museo da parte della cooperativa di cui è presidente in Franciacorta e altro. Aspetti su cui si è attivata anche la procura regionale della Corte dei conti che ha aperto un fascicolo per valutare l’ipotesi di illecito erariale.

Alla logica dei numeri, con il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che in quanto socio di maggioranza ad oggi ha fatto quadrato sui vertici della Parchi, i soci di minoranza, con l’eccezione del sindaco di Suvereto Jessica Pasquini, oppongono una delle garanzie che è loro riservata dal codice civile. L’articolo 2408 s’intitola “Denuncia al Collegio sindacale”. In pratica, si rivolgono all’organo di controllo della società. Ne fanno parte Guglielmo Gebbia che lo presiede, Laura Baroni e Matteo Tonietti, come supplenti Alessandro Pacchini e Deborah Brogi. Tutti iscritti al registro dei revisori contabili. Dal collegio i sindaci di Campiglia Marittima Alberta Ticciati, San Vincenzo Alessandro Bandini e di Sassetta Alessandro Scalzini si aspettano quelle risposte che da Tognoli non sono state date neppure ai consiglieri di amministrazione della Parchi Beatrice Massaza e Roberto Grossi. A seguito dell’inchiesta del Tirreno hanno richiesto più volte una dettagliata relazione scritta a informazione e chiarimento dei fatti. Lo stesso presidente Parchi Alessandro Bruni sulla questione glissa.

Si deve stare sulla forma per comprendere la scelta dei tre soci di minoranza della Parchi. L’articolo 2403 del codice civile ci aiuta a capire quali sono i compiti del collegio sindacale: vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società sul suo concreto funzionamento.

In tempi stretti, trenta giorni stando al codice civile, il collegio sindacale dovrà riferire all’assemblea dei soci della Parchi, che è composta dai sindaci dei cinque Comuni della Val di Cornia. Al collegio sindacale chiedono “di indagare senza ritardo e presentare conclusioni e proposte ex art 2408 codice civile – si legge nella lettera –, sulla decisione di destinare la foresteria quale abitazione privata dell’Ad della società in luogo della precedente locazione a studenti e ricercatori e, l’opportunità della scelta di vendere nello shop i prodotti di un’azienda di cui l’Ad della società ha un ruolo ben definito, anziché prodotti della Val di Cornia, in quanto tra gli obiettivi della società vi è quello della promozione del territorio”. Inoltre, dovranno “verificare e analizzare l’attuale governance della società con riferimento ad eventuali ulteriori, oltre a quelli sopra evidenziati, “fatti censurabili” intendendo per essi non solo fatti illegittimi, ma una categoria più ampia di condotte e/o eventi che non necessariamente devono risultare illegittimi né dannosi ma possono essere anche solo “inopportuni”, ossia contrari anche a regole non giuridiche, ma solo economiche o tecniche, purché rilevanti nell’interesse della società e sintomatici di un problema più profondo, che pertanto deve essere oggetto dell’indagine del collegio sindacale”. E ancora di “verificare se risultino azioni e atti deliberativi assunti che non abbiano rispettato le norme civilistiche, lo statuto, il regime delle deleghe e delle competenze degli organi”. —