Papa Francesco colpisce ancora. «Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Non si può estromettere nessuno dalla famiglia. Ciò che dobbiamo fare è una legge sulle unioni civili. Hanno diritto ad esser coperti legalmente. Io ho difeso questo». Il Pontefice lo afferma in un documentario appena presentato alla 15a Festa del Cinema di Roma, realizzato dal cineasta russo Evgeny Afineevsky, candidato nel 2016 all'Oscar per Winter on Fire e agli Emmy nel 2018 per Cries from Syria. Il docufilm Francesco è stato presentato in anteprima mondiale a Roma nella sezione Eventi Speciali. Le parole del Papa, pronunciate in spagnolo in un'intervista, arrivano nel contesto di un percorso della Chiesa su temi come famiglia, matrimonio, sessualità, omosessualità che Francesco ha messo a tema in Esortazioni apostoliche quali Amoris laetitia (2016) e Christus vivit (2019).

L'apertura del Papa verso il mondo omosessuale

Papa Francesco aveva già sorpreso il mondo nel luglio 2013 chiedendosi «chi sono io per giudicare un gay?», apertura che ha continuato a mostrare durante tutto il suo il suo pontificato. In quell'occasione, nel corso del suo primo viaggio internazionale, in Brasile per la Giornata mondiale delle Gioventù, Bergoglio aveva detto: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica spiega in modo tanto bello questo, e dice: Non si devono emarginare le persone per questo». Nella sua esortazione apostolica Christus vivit, centrata sull'età della giovinezza e densa di citazioni in merito dalle Scritture, Bergoglio scrive al paragrafo 81: «I giovani riconoscono che il corpo e la sessualità sono essenziali per la loro vita e per la crescita della loro identità. Tuttavia, in un mondo che enfatizza esclusivamente la sessualità, è difficile mantenere una buona relazione col proprio corpo e vivere serenamente le relazioni affettive. Per questa e per altre ragioni, la morale sessuale è spesso causa di incomprensione e di allontanamento dalla Chiesa, in quanto è percepita come uno spazio di giudizio e di condanna. Nello stesso tempo, i giovani esprimono un esplicito desiderio di confronto sulle questioni relative alla differenza tra identità maschile e femminile, alla reciprocità tra uomini e donne, all’omosessualità».

«Juan, è Dio che ti ha fatto gay e comunque ti ama»

Nel documentario, che sarà proiettato in anteprima in Nord America domenica, viene mostrata la telefonata del Papa a una coppia di omosessuali, Andrea e Francesco, con tre figli piccoli a carico, in risposta ad una loro lettera in cui manifestavano il loro grande imbarazzo nel portare i loro bambini in parrocchia. Il consiglio di Bergoglio è quello di portarli comunque al di là di eventuali giudizi e pregiudizi della gente. Afineevsky per Francesco è stato insignito, in Vaticano in concomitanza con la Festa del Cinema, del premio Kinéo Movie for Humanity Award assegnato a chi promuove temi sociali e umanitari, ideato da Rosetta Sannelli e che quest’anno compie diciotto anni. Significativa anche la testimonianza di Juan Carlos Cruz, vittima e attivista contro gli abusi sessuali, presente a a Roma assieme al regista: «Quando ho incontrato Papa Francesco mi ha detto quanto fosse dispiaciuto per quello che era successo. “Juan, è Dio che ti ha fatto gay e comunque ti ama. Dio ti ama e anche il Papa”».