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Декабрь
2020

Il bonus fa volare le richieste, ma per avere la bici servono mesi

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Il bonus fa volare le richieste, ma per avere la bici servono mesi

Ai venditori arrivano col contagocce: «Costretti a mandare via i clienti, fino a un anno per la consegna» 

MANTOVA.  Aperti regolarmente ma beffati dalla penuria di prodotti in vendita. In mesi di chiusure e limitazioni per le attività commerciali, paradossale è il caso dei negozi di biciclette. Uno dei pochi mercati in salute in questo 2020, con la spinta ulteriore arrivata in seguito alla realizzazione del bonus bici governativo. Peccato che servano mesi, se non un anno intero, per entrare in possesso di alcune tipologie di mezzi a due ruote. Questo di fronte a una richiesta molto alta da parte dei cittadini. Responsabili di questi ritardi non sono ovviamente i rivenditori finali, spesso con le mani legate e incolpevoli di un rallentamento della produzione che arriva da molto lontano.

«Dopo un inizio anno nella norma abbiamo subito la forte flessione negativa del primo lockdown, dove abbiamo venduto poco o nulla – spiega Gabriele Genovese del Biked-Bicimania di Cittadella – dopo la riapertura le richieste sono diventate molte, quasi frenetiche. In particolare per prodotti dal costo inferiore ai mille euro, quelli più ambiti dopo l'annuncio del bonus bici. Abbiamo venduto molto e, a malincuore, mandato via dei clienti: non avevamo più bici disponibili». I tempi di consegna restano dilatati. «Tra rallentamento della produzione, chiusure dei confini e limitazioni agli spostamenti, il mercato dell'alta gamma è quasi bloccato. Per la consegna di alcuni prodotti si parla di dicembre 2021. Diciamo che il bonus bici ci ha dato un bel respiro e ha fatto bene. Se la materia prima disponibile fosse stata di più, avrebbe fatto benissimo».

Lo scenario è confermato da Fausto Ferrari della Ciclofficina Errante di via Ariosto. «L'estate è andata molto bene – racconta – ci ha permesso di recuperare dopo i duri mesi del lockdown. Il problema è che le aziende nel 2020 non hanno praticamente prodotto merce. Ricambi e parti non arrivano, in particolare dall'estero. Basti pensare ai colossi asiatici, leader nella produzione mondiale, ripartiti in pieno solo dopo mesi di stop e rallentamenti. Tutto è stato posticipato di sei-otto mesi. A questo punto speriamo si torni alla normalità nella prossima estate, ma molto dipenderà dall'evoluzione della situazione sanitaria globale. Il mercato è florido, ma se non c'è il materiale è dura. La situazione è comunque simile in tutta Europa».

Mba Bike ha punti vendita in città, Viadana e Goito. «In queste settimane – spiega Danio Garavaldi – abbiamo lavorato più che altro grazie al sito internet, facendo le consegne a domicilio. Questo perché c'erano molti dubbi legati alla possibilità di spostarsi o meno da parte delle persone. Con il bonus bici qualcosa si è mosso nei mesi scorsi ma, essendo una misura per i residenti nei capoluoghi di provincia o in centri abbastanza grossi, nei negozi in provincia si è sentito meno l'impatto positivo. La produzione a monte è praticamente ferma e per il nostro settore è una vera beffa. Aspettiamo che tutto riparta».
 




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