Oggi scuole chiuse in numerosi comuni bellunesi, montagna sepolta sotto metri di neve
Danta è isolata, la strada è impraticabile per gli alberi caduti. Cessa l’allerta rossa, ma ci sono tanti danni da sistemare
BELLUNO. Scuole chiuse oggi in montagna. L’emergenza non è finita sulle Dolomiti, anche se l’allerta rossa non c’è più (ieri, 8 dicembre, è diventata arancione). La quantità di neve caduta sta rendendo difficili gli spostamenti. Sono tantissime le strade ancora chiuse, e per tutta la giornata di ieri sono continuate le operazioni dei mezzi che hanno cercato di liberare le carreggiate sepolte dal manto che ha raggiunto il metro a Cortina, il metro e 30 ad Arabba, quasi due metri sul Falzarego.
Nel pomeriggio si è svolto un vertice in prefettura, per affrontare la gestione dell’emergenza nei prossimi giorni. Il prefetto ha deciso di lasciare ai sindaci la libertà di chiudere o meno le scuole, consigliando però quelli di Cadore, Zoldano e Alto Agordino a emettere il provvedimento.
E quasi tutti lo hanno fatto. Oggi, 9 dicembre, saranno chiuse le scuole a Comelico superiore, Auronzo, Lozzo e Vigo; a Cortina, San Vito, Valle e Pieve di Cadore. In Agordino resteranno a casa oggi gli studenti di Livinallongo, Rocca Pietore, Selva, Alleghe, San Tomaso, Cencenighe, Falcade, Canale, Vallada, Rivamonte e Gosaldo. Domani scuole ancora chiuse a Livinallongo, Vallada e Canale.
Impossibile, per i piccoli comuni in montagna, garantire il servizio scuolabus, quando l’operaio che lo guida molto spesso è lo stesso che deve anche usare lo spazzaneve. Inoltre c’è il continuo rischio di caduta alberi.
Aperte le scuole di Agordo, Taibon e La Valle, ma anche quelle di Calalzo, dove il sindaco Luca De Carlo è andato controcorrente: «Calalzo, altezza sul livello del mare 806 metri, provincia interamente montana di Belluno», ha scritto ai suoi concittadini, annunciando che asilo, elementari e medie rimarranno aperte. I sindaci della Valbelluna, dell’Alpago e del Feltrino non hanno preso provvedimenti: gli studenti saranno in classe oggi (o a casa, per chi fa didattica a distanza).
Almeno diecimila persone sono arrivate a Cortina per il ponte dell’Immacolata, con i disagi che abbiamo raccontato nei giorni scorsi. Molte si sono rimesse in macchina ieri sera, ma non si registrano grossi disagi sulla via del rientro.
Disagi che invece permangono sulla viabilità: sono tantissime le strade chiuse, per frane, alberi caduti, neve che si è accumulata sulla carreggiata. Danta è isolata, perché la quantità di alberi crollati sotto il peso della neve è tale che non è stato possibile rimuoverli tutti ieri.
Numerose utenze sono ancora senza energia elettrica: la linea fra Gera e Candide, in Comelico, è danneggiata in maniera seria e le frazioni di Casamazzagno e Candide sono ancora senza corrente. Ieri pomeriggio erano al buio complessivamente circa 1.200 utenze in tutte la provincia, ma i tecnici Enel stanno continuando a lavorare, in condizioni molto difficili, per riparare le linee e portare generatori laddove i guasti sono più consistenti.
Continui e costanti gli interventi dei vigili del fuoco, che lavorano senza sosta dalla sera del 4 dicembre per rispondere alle chiamate che arrivano da ogni angolo della provincia. Cento gli uomini al lavoro sul territorio, sessanta i mezzi impiegati. Alle 15 risultavano 89 interventi, hanno abbondantemente superato il centinaio la sera.
Al lavoro anche 232 volontari di protezione civile.
Ieri è stato necessario anche evacuare alcuni turisti in difficoltà. Vigili del fuoco e Soccorso alpino hanno usato i gatti delle nevi e sono saliti anche con gli sci per raggiungere le persone. Ieri sera i vigili del fuoco stavano liberando cortili e parcheggi della casa di riposo di Santo Stefano dalla neve, per ripristinare un minimo di viabilità.
Dal 7 dicembre sera, inoltre, ha preso servizio (in anticipo, avrebbe dovuto arrivare lunedì prossimo) il nuovo comandante dei vigili del fuoco di Belluno, ingegner Antonio Del Gallo.
Frane, alberi che cadono, ma anche valanghe. Resta il grado 5 in montagna, che significa rischio massimo. I siti valanghivi sono continuamente monitorati.
Anche i binari delle reti ferroviarie hanno subito danni. Rfi ha comunicato che le tratte tra Longarone e Calalzo e fra Ponte nelle Alpi e Vittorio Veneto rimarranno inibite alla circolazione dei treni per qualche giorno.
Fino a domani 10 dicembre i treni che collegano Belluno a Calalzo verranno limitati o saranno originati a/da Longarone. Fra Longarone e Calalzo ci saranno i bus sostituivi.
Oggi e domani i treni fra Belluno e Conegliano non circoleranno nella tratta Ponte nelle Alpi - Vittorio Veneto (ci saranno i bus sostitutivi). Per evitare disagi ai passeggeri, i bus provenienti da Ponte proseguiranno comunque da Vittorio Veneto fino a Conegliano e, se necessario, anche da Ponte nelle Alpi a Belluno per i clienti in arrivo da Vittorio Veneto. —