Nuovo ospedale di Padova, c’è la gara per il progetto. Zaia: «In tre anni accendiamo le ruspe»
L’appalto arriva in commissione regionale. Fiducia confermata al dg Flor che anticipa: «Finanziamento studiato con il Bo»
PADOVA. Piena fiducia al dg Luciano Flor e avanti tutta con il nuovo policlinico di Padova. Che sia il prologo della riconferma o della investitura a un incarico ancora più prestigioso? No comment. Dopo l’accordo di programma presentato in aprile, Luca Zaia cala il secondo asso per mettere fine alle polemiche di chi lo accusa di previlegiare la “sua” Treviso.
Il professor Luciano Flor il 7 dicembre ha presentato in Crite, l’organismo tecnico della regione, la proposta di gara per la progettazione del nuovo ospedale di Padova est. Un sogno nato 15 anni su un’area a ridosso dello stadio Euganeo, che si materializza nell’annus horribilis del Covid come segnale concreto della svolta grazie alla regia di un manager tenace che si prepara a tagliare il traguardo anche per la nuova Pediatria. Zaia ne dà l’annuncio nel suo tg web, per far capire che la pandemia non blocca la programmazione.
Il cronoprogramma
«Stiamo parlando di lavori per 481.692.600 euro» dice il presidente. Che poi legge il cronoprogramma depositato nel dossier: il bando sarà pubblicato entro 150 giorni, altri 120 giorni per ricevere i progetti definitivi e via con tutte le tappe. Per farla breve Zaia conta di posare la prima pietra fra tre anni e di concludere i lavori entro il 2027. E i soldi? Il governatore tira in ballo il Recovery Fund.
«Per la sanità hanno previsto 9 miliardi, se li danno tutti al Veneto siamo felici. Non so come finirà con la verifica di governo, ma noi abbiamo il piano B per tagliare il traguardo. Si tratta di un intervento strategico che non potrà essere ignorato dal governo, perché accanto al nuovo policlinico vogliamo creare il centro biomedicale per sviluppare la ricerca genetica con le nuove frontiere dei trapianti e delle staminali».
La commissione di esperti
Si procede con il project, come all’Angelo di Mestre? Pare di no. La questione verrà risolta da una «commissione di docenti che farà da advisor per la regione. L’università di Padova metterà a disposizione i massimi esperti di finanza e saranno loro a valutare le opportunità di mutuo, se conviene il tasso variabile o fisso e i confronti con il project. Decideranno anche la modalità di appalto proprio per evitare le polemiche che divampano sempre attorno ai maxi appalti».
Quanto alla gestione, Zaia esclude un commissario ad acta stile ponte Morandi o Pedemontana perché ha la massima fiducia in Luciano Flor. «Il dg dell’azienda universitaria di Padova ha fatto un ottimo lavoro e fino a quando occuperà quell’incarico sarà lui a gestire il progetto».
La strategia del manager
Dal suo ufficio, Flor ringrazia per gli attestati di stima e si limita a sottolineare di aver rispettato il cronoprogramma delineato nel 2017. «Si sta per chiudere un anno pesantissimo per i nostri ospedali, che stanno superando la durissima prova della pandemia Covid. Non ci siamo mai fermati sui due progetti strategici: la nuova Pediatria e il nuovo policlinico. I gruppi di lavoro creati con l’università e il rettore Rizzuto hanno dato indicazioni molto concrete e ci aspettiamo che i più qualificati studi di progettazione internazionale rispondano al nostro bando".
"I fondi? Ci sono diverse ipotesi: l’Inail ha stanziato 450 milioni, altri 160 milioni li abbiamo già in cassa dal bilancio regionale con un piano triennale. La priorità è pubblicare il bando di progettazione con le regole Ue: ora stiamo per tagliare il traguardo. Ma i cantieri a Padova est si sono messi in moto 7-8 mesi fa con le indagini geologiche e sui residuati bellici. Tutto è pronto per consentire l’appalto immediato dei lavori appena verrà concluso l’iter. Il bando dice tutto sul numero di posti letto, i reparti, il numero di stanze e gli ambulatori. Più che sul ribasso della gara, puntiamo sulla velocità di realizzare il policlinico. Il fattore tempo sarà decisivo: abbiamo previsto 480 milioni per le strutture senza arredi e attrezzature di laboratorio e sono convinto che riusciremo a rispettare il cronoprogramma», conclude Luciano Flor.
La soddisfazione di Giordani
Soddisfatto è anche il sindaco Sergio Giordani: «Si fa un altro passo che supera la linea di non ritorno, ovvero quella che avvia le fasi progettuali. Sono felice di questo risultato, non abbiamo mai smesso di offrire la piena collaborazione alla Regione anche in questi mesi durissimi segnati dal Covid e intendiamo continuare così. Serve ora massima celerità per dotare la nostra città di un’opera strategica per la salute delle persone e per supportare il lavoro eccellente dei nostri medici e del Bo». —