Spal per il settebello: a Cittadella in cerca di un’altra vittoria e dell’assalto in vetta
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L’eventuale affermazione sarebbe la settima consecutiva. E potrebbe valere l’aggancio o il sorpasso alla Salernitana
FERRARA. Difficile. Probante. Anche affascinante, perché - diciamolo - questo campionato di serie B sta risultando assai coinvolgente. Merito della Spal, capace di riaccendere il sacro fuoco della passione attraverso gioco, vittorie (sei di fila) e l’arrivo al secondo posto, a -2 dalla Salernitana oggi attesa a Brescia.
Dunque, il confronto odierno (ore 18) a Cittadella riveste vari significati. Oltretutto, si tratta della prima tappa di un tour de force che da qui al 4 gennaio vedrà i biancazzurri giocare a ritmo serratissimo: sette gare, in pratica una ogni tre giorni. E quasi tutte (al momento le eccezioni sono Ascoli e Brescia) contro avversarie di alta classifica. Molti scontri diretti. Insomma, verifiche di rilievo e fase cruciale della stagione. Inciderà anche la capacità di gestire il ravvicinato susseguirsi di partite, e ciò varrà per chiunque: è un particolare che può fare la differenza. Per questo la Spal punterà sul proprio organico ampio e qualitativo, sulla forza del collettivo.
Sotto con il Cittadella. Match estremamente scorbutico. I veneti sono dei bei rompiscatole, in senso nobile. Tutti gli anni competono quantomeno per i play off. Hanno garretti saldi, organizzazione di gioco e discreta qualità. Daranno fastidio, anche oggi alla Spal. Per questo la squadra di mister Marino dovrà possedere la bravura per gestire al meglio il confronto, sotto ogni punto di vista.
Non si tratterà di dare la caccia a record meramente statistici, per gli almanacchi, bensì di preoccuparsi essenzialmente della sostanza. Se poi questa equivarrà ad allungare il filotto di vittorie consecutive (ora a sei, come già ricordato) e di gare senza reti al passivo (adesso a quota cinque, una dietro l’altra), tanto meglio: con la testa al campo, alla performance, al risultato, è evidente che verrà incrementata pure la serie positiva in corso. E che questa “genererà” classifica. L’importante è cercare di dare più continuità possibile, è questo il particolare che farà la differenza.
Quanto alla formazione, è lecito attendersi... continuità, appunto. Un po’ perchè Okoli, Ranieri e Dickmann sono sempre fuori per infortunio (come è assente Berisha, alle prese con i Covid), un po’ perché se ci sarà necessità di turn over, le rotazioni inizieranno ad essere effettuate da martedì sera contro il Chievo. Poteva e può sussistere il dubbio relativo all’utilizzo di Valoti dall’inizio, perché il centrocampista è diffidato e perché la partita contro il Cittadella potrebbe richiedere necessità di maggior passo, ritmo e filtro, ma questi sono discorsi teorici.Ciò che poi conta è sempre l’organizzazione, è l’equilibrio, è la solidarietà. Contano i meccanismi. Quindi, almeno in partenza Marino dovrebbe schierare la forza massima e non proporre alterazioni all’undici visto col Pisa.
In panchina ci saranno alternative importanti, tali da permettere varie soluzioni e far dormire sonni tranquilli. A patto che l’atteggiamento in campo sia quello giusto, opportuno mix di qualità, gioco e slancio agonistico. Doti indispensabili per centrale il settebello. —