Sì all’uso di idrossiclorochina: Szusmki vince la sua battaglia
La sentenza del Consiglio di Stato sulle cure ai pazienti Covid: il sindaco-medico di Santa Lucia tra coloro che hanno ottenuto il via libera
SANTA LUCIA. C’è anche il sindaco-medico di Santa Lucia, Riccardo Szumski, tra i medici di base che hanno ottenuto il via libera dal Consiglio di Stato per l’utilizzo dell’idrossiclorochina.
«Consentire la prescrizione, sotto precisa responsabilità e dietro stretto controllo del medico, dell’idrossiclorochina ai pazienti affetti da SARS-CoV-2 nella fase iniziale della malattia», questo hanno stabilito i giudici del Consiglio di Stato.
«Alla faccia dei grandi scienziati, anche qui in Veneto qualcuno dovrebbe scusarsi», ha commentato Szumski, da quarantanni medico di famiglia. Nella prima ondata in primavera aveva curato in casa i suoi pazienti che presentavano i sintomi, con un “cocktail” composto da idrossiclorochina, azitromicina e cortisone.
A fine maggio l’Agenzia Italiana del farmaco aveva sospeso l’autorizzazione ad utilizzare il farmaco, se non nell’ambito di studi controllati. Quasi una cinquantina di medici, tra i quali Szumski, attraverso l’avvocato Erich Grimaldi, avevano presentato ricorso al Tar del Lazio. In primo grado era stato bocciato.
Ora è arrivata l’ordinanza dei giudici di secondo grado che hanno ribaltato la pronuncia e stabilito che l’idrossiclorochina può essere usata sotto stretto controllo medico.
«La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica – scrive il Consiglio di Stato - sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all'autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza». Soddisfazione, da parte del sindaco e medico che non ha mai smesso di visitare i suoi pazienti covid a casa ottenendo con il “suo” protocollo di cure, dettato da esperienza e buon senso, ottimi risultati .