Questa Udinese ha dimostrato mentalità e gioco: si vede l'impronta di mister Gotti
foto da Quotidiani locali
UDINE. Questione di atteggiamento? Non solo, perché la vittoria dell’Udinese allo stadio Grande Torino (nome meraviglioso) è anche tanto gioco, qualità in mezzo al campo e mentalità.
Atteggiamento si diceva: sì. Il Toro era con l’acqua alla gola, la panchina di Giampaolo più che traballante, Cairo che invocava punti, tifosi in rivolta. Iniziare la partita così era fondamentale. Mettere le cose in chiaro, capire che si era andati a Torino a giocare a calcio.
I bianconeri l’hanno fatto e avrebbero pure meritato una vittoria più ampia. Se non è accaduto lo si deve a quei due minuti di follia del secondo tempo. Con Nuytinck al centro della difesa sarebbe accaduto? Colpa di Samir?
Avrà anche sbagliato il brasiliano, ma va sostenuto, abbracciato forte perché nelle prossime settimane sarà fondamentale visto il probabile lungo stop dell’olandese, baluardo di una difesa con lui diventata solidissima. Ma a quel punto, quando la frittata era fatta, una squadra agonizzante era stata riportata in partita, è uscito il carattere della truppa di Gotti.
Carattere e piedi di Pereyra che ha regalato quel cioccolatino a Nestorovski hanno riportato la gara lì dove doveva essere. Il finale in trincea ha confermato la solidità della squadra, che ha iniziato la gara con atteggiamento super e l’ha finita volendo fino alla fine la vittoria. Bene così, senza euforia e senza abbassare la guardia perché già martedì arriva il Crotone. Ma oltre agli argentini e all’organizzazione di gioco, nel puzzle bianconero si sono mossi bene anche Deulofeu, Larsen, Wallace, tutti. E se gli argentini trascinano anche gli altri il futuro è assicurato.
Il Toro? Gira e rigira salterà forse la panchina di Giampaolo. Tra i possibili pretendenti, evidentemente ci deve essere anche la gloria granata Renato Zaccarelli, eroe in campo dello scudetto 1976 in panchina e della promozione in A di 15 anni fa subito prima dell’era Cairo.
Da commentatore Sky ha sbuffato, esultato, spinto i suoi granata. Gridato pure gol sulla traversa granata, facendo venir un colpo ai tifosi bianconeri. Quanto ci è mancata la pacatezza di Paolo Rossi. Che non era un gigante solo sul campo, ma anche al microfono.