Esplode la rabbia dei piccoli Comuni bellunesi: «Venite pure, ma con la mascherina»
I sindaci di Perarolo e Chies commentano le possibili misure restrittive a Natale. «Basterebbe rispettare le regole»
PERAROLO DI CADORE. Inasprire le misure e aumentare i controlli in vista del Natale per evitare assembramenti che potrebbero portare a un nuovo aumento della curva dei contagi.
Pierluigi Svaluto Ferro legge insieme a noi l’agenzia di stampa che dà conto dell’indicazione del Comitato tecnico scientifico al Governo. La preoccupazione degli esperti è assicurare che non si ripetano scene come quelle viste nell’ultimo fine settimana nelle vie dello shopping delle principali città italiane.
«Le norme già ci sono e sono quelle del Dpcm del 3 dicembre», spiegano dal comitato tecnico scientifico, «basta modularle nel modo giusto».
«Hanno perfettamente ragione», commenta il sindaco di Perarolo, «Domenica scorsa, anche qui (e siamo un comune periferico, cosiddetto minore) c’era un casino di gente. Ma tanti senza la mascherina e incuranti del distanziamento».
Dunque? «Ritengo che i miei quattrocento residenti non abbiano nessun timore a rifare l’esperienza del primo lockdown, se fosse loro riconosciuta la possibilità di uscire dal Comune per farsi almeno la spesa e lavorare».
A Perarolo non mancano le seconde case e, per la gran parte, sono già tutte aperte. «Significa che queste persone quassù si sentono più in sicurezza. Sono graditi ospiti, però con la mascherina».
Di ora in ora si attendono gli aggiornamenti dell’ultimo Dpcm per capire se saremo di nuovo tutti arancioni, oppure rossi. La Fondazione Think Tank Nord Est si è chiesta come sarà il prossimo Natale nei piccolissimi comuni, analizzando i dati della popolazione residente. L’ultimo Dpcm vieta gli spostamenti tra Municipi nel periodo di Natale. Il che potrebbe creare grosse difficoltà. Ma misure aggiornate potrebbero risultare ancora più pesanti.
In provincia di Belluno i micro Comuni sono 17: Zoppè, Ospitale, Colle Santa Lucia, Perarolo, Soverzene, Cibiana, San Nicolò di Comelico, Danta, Vallada Agordina, Selva di Cadore, Lorenzago, Gosaldo, San Tomaso, Rivamonte, Borca, Voltago e Vodo.
«I residenti nei piccoli Comuni soffriranno più degli altri l’isolamento a cui saremo costretti durante le festività natalizie per limitare i contagi da coronavirus«, spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est, «ma dobbiamo renderci conto che questi Municipi sono un modello non più sostenibile. Dal punto di vista umano dispiace soprattutto per gli anziani soli, per i quali si potrebbe valutare una deroga. Ma Governo e Regione dovrebbero lavorare per favorire le aggregazioni tra questi piccoli Comuni, con l’obiettivo di migliorare i servizi e garantire maggiori opportunità di lavoro e di crescita anche alle aree più periferiche».
Una tesi nient’affatto condivisa dai sindaci del territorio. «Intanto va detto», replica Svaluto Ferro, «che per i nostri anziani ogni giorno è Natale. E i figli più responsabili saranno i primi a garantire la salute dei genitori, mantenendo il necessario distacco; se non andranno a visitarli il 25 o il 26, lo faranno il 24 o il 27, magari anche tutti gli altri giorni».
Gianluca Dal Borgo, sindaco di Chies, fa parte dell’Associazione dei Piccoli Comuni. «Proprio la pandemia suggerisce che si mantenga la nostra autonomia, seppur accrescendo la reciproca collaborazione», afferma, «Possiamo dirlo? Oggi proprio i piccoli Comuni vengono “invasi” dagli esterni, da coloro che durante ogni stagione, di sabato, domenica, ma anche durante la settimana, salgono da noi a respirare a pieni polmoni. Semmai qualche preoccupazione è nostra: affinché tutti, nessuno escluso, portino la mascherina».
Chies rende disponibili ben 20 cime per lo scialpinismo, la Val Salatis in modo particolare. E in questi giorni di neve gli appassionati abbondano. Poi c’è chi va a piedi, chi in mountain bike. Basta per compensare le chiusure? «Assolutamente no. Fa bene il Governo ad aiutarci a preservare la nostra salute, arrivi pure un nuovo lockdown, però«, dice Dal Borgo e condivide Svaluto Ferro, «assicuri ristori, magari alla tedesca». —
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