Maestra negazionista trevigiana verso la sospensione dall'insegnamento
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Sabrina Pattarello non si è presentata in classe ma i genitori della Giovanni XXIII non mollano il presidio. Zaia: va perseguita
TREVISO. Martedì mattina Sabrina Pattarello a scuola non c’è andata e non lo farà neppure mercoledì. Inutile l’attesa delle mamme di fronte alla Giovanni XXIII perché la maestra accusata di non indossare la mascherina in classe è rimasta a casa, e ci resterà anche mercoledì. E rischia la sospensione cautelare. Uno degli effetti del ciclone mediatico che ha coinvolto il complesso elementare di via Federici, a due passi dalla chiesa del Sacro Cuore.
La dirigente dell’istituto comprensivo Lorella Zauli prosegue nell’opera iniziata («stiamo facendo accertamenti e verifiche in contatto con l'ufficio scolastico provinciale»), i genitori tengono l'attenzione vigile affinché vengano assunti i giusti provvedimenti, la maestra rischia di essere sospesa a lungo e di perdere il posto. Non si tratta di una caccia alle streghe, come un papà dissidente l’ha definita, ma un richiamo al rispetto delle regole a tutela dei bimbi.
«Quella signora ha detto a mio figlio che la mascherina non serve, che la può togliere perché il virus non esiste e muoiono solo i vecchi», raccontava Carmelinda Addamo. Al di là delle convinzioni personali, che sono libere, non è ammissibile per i genitori che una figura educativa si esponga in questo modo: «Ne va della salute fisica e psicologica dei nostri bambini».
Identica la posizione dei colleghi insegnanti i quali, insieme ai genitori avevano segnalato la questione ai dirigenti. Poi è giunto il certificato medico portato dalla maestra che non sopporterebbe le mascherine a causa di problemi respiratori, con il conseguente acquisto di una visiera speciale trasparente. Secondo le testimonianze non indossava neppure quella. Lunedì la vicenda precipita: blitz del sindaco e vigili urbani, segnalazione al prefetto e procedimento di inchiesta degli organismi scolastici. «Noi non molliamo, vogliano sapere come andrà a finire e ci auguriamo che non si tratti solo di un trasferimento da una scuola all’altra perché significherebbe spostare il problema senza risolverlo».
Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia è intervenuto sul fatto rimbalzato nei media nazionali. «Maestra negazionista? Se vero, è un fatto da condannare», ha detto il governatore nel consueto punto stampa dedicato proprio al covid, aggiungendo: «Se quanto riportato dai media rispondesse a verità, è da perseguire».
Pur non avendo accettato di spiegare a genitori e giornalisti la sua posizione, Sabrina Pattarello si è espressa senza peli sulla lingua nei social network e molti sono inorriditi di fronte alle dichiarazioni in merito all’emergenza sanitaria. La maestra contesta i dati, parla di “falsi covid usati per toglierci le nostre libertà e metterci paura”, rilancia post offensivi intrisi di parolacce contro i vaccini esponendo una posizione che non lascia ombre di dubbio.
Ora l'indagine scolastica mira ad appurare quanto di queste affermazioni sia stato trasmesso agli alunni. Con un risvolto paradossale: Pattarello è stata assunta tre settimane fa grazie ai provvedimenti di emergenza scatenata da quel covid di cui lei pare negare l’esistenza. La sua presenza è trasversale alle sei classi della scuola in cui è stata chiamata per fornire sostegno ai bambini disabili, sostituendo le maestre titolari in caso di assenza. —
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