La radio FM scomparirà gradualmente da tutti gli smartphone a partire dal primo gennaio 2021. Questa misura è la diretta conseguenza della legge 205 del 2017 che chiedeva un’integrazione completa della radio digitale DAB e DAB+ sul territorio nazionale entro l’inizio del 2021. Dal giugno scorso tutti gli «apparecchi atti alla ricezione della radiodiffusione sonora venduti dalle aziende produttrici ai distributori di apparecchiature elettroniche al dettaglio sul territorio nazionale» dovevano essere in grado di ricevere il nuovo segnale, mentre dal prossimo anno questo limite si estende a tutti i dispositivi venduti in Italia e dotati di radio FM. Dalle radioline di casa ai sintoamplificatori fino, appunto, agli smartphone – come ha chiarito il decreto Sblocca Cantieri 2019. In poche parole, tutti i device in grado di ricevere le onde FM devono essere dotati anche di un tuner DAB, pena l’applicazione di sanzioni.
Quali smartphone saranno colpiti?
Non parliamo soltanto dei modelli in commercio e in attesa di essere venduti, ma proprio di tutti i cellulari presenti sul territorio nazionale e venduti nel corso degli ultimi anni. Chi ha optato per un modello rispetto ad un altro grazie alla ricezione della radio FM si ritroverà in mano un telefono che non avrà più quella funzionalità sbandierata al momento dell’acquisto. Il risultato è ancora più paradossale perché se ascolti la radio FM dal tuo cellulare dovrai dirgli addio nel corso delle prossime settimane, ma se utilizzi un’app o ascolti una stazione in streaming potrai continuare a farlo senza problemi.
Ma i costruttori non avevano scelta: integrare il segnale DAB significava dover inserire un’antenna e un chip esterni che prendevano spazio ed energie per una funzionalità utilizzata soltanto da una piccola percentuale di utenti. L’unica soluzione è spegnere la ricezione FM con un aggiornamento software e mettersi in regola con la legge. Samsung è stata la prima a rilasciare l’update sui propri smartphone, ma presto tutti gli altri produttori la seguiranno a ruota. Puoi scegliere di non aggiornare il telefono, ma dovrai continuare ad utilizzare soluzioni datate esponendoti a tutti i rischi che comportano in termini di sicurezza.
Perché il passaggio al DAB?
Questa nuova tecnologia porta con sé una migliore qualità audio, più contenuti (ad esempio sarà possibile trasmettere il titolo della canzone che si sta ascoltando o anche immagini), più spazio per nuovi canali e soprattutto la rintracciabilità del segnale: addio dunque ai salti di ponte e all’audio che sparisce in galleria. Ma soprattutto ci sono tanti nuovi servizi a disposizione come sa già chi utilizza il DAB abitualmente: uno su tutti l’EWS (Emergency Warning System) - già attivo in Norvegia, primo paese al mondo ad aver completato lo switch off verso il Dab+ - che consente a polizia e protezione civile di diramare allerte meteo in tempo reale soltanto nelle zone interessate dal maltempo, interrompendo il canale radio che si sta ascoltando. Oppure sarà possibile avere aggiornamenti sul traffico in tempo reale e, a bordo delle auto connesse, questi dati dialogheranno con il navigatore di bordo per tenerti sempre informato e farti scegliere la strada più rapida da percorrere.
Ad ogni modo, nei piani del governo non c’è nessuno switch off in arrivo - al contrario di quanto accaduto nel mondo delle televisioni – per cui le trasmissioni in FM e quelle digitali continueranno a convivere per diversi anni prima di arrivare allo spegnimento del segnale, assicurando la possibilità di ascolto a tutti.