Medici ospedalieri, medici di medicina generale, infermieri si sottoporranno domenica alla seduta vaccinale “dimostrativa”
BELLUNO. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 1 si sta preparando per le prime 50 vaccinazioni contro il Covid-19 che si svolgeranno domenica 27 dicembre. Un’operazione che non sarà facile, come ha spiegato il direttore del dipartimento, Sandro Cinquetti, viste le indicazioni da seguire scrupolosamente anche solo per preparare le dosi da iniettare ai volontari.
L’azienda sanitaria in questi giorni ha chiesto a medici di famiglia, agli ospedalieri e infermieri, e al personale delle case di riposo di sottoporsi alla prima seduta vaccinale che avrà più che altro uno scopo dimostrativo «per informare la popolazione che il vaccino è arrivato e si può fare». La vera campagna vaccinale contro il Covid-19 partirà da gennaio.
I primi cinquanta volontari, operatori coinvolti nell’assistenza a pazienti positivi al virus, saranno divisi domenica tra l’ospedale di Belluno e quello di Feltre dove saranno immunizzati. Tra questi vi saranno anche alcuni medici della medicina di gruppo integrata di Cavarzano che hanno deciso di aderire a questa esperienza.
«Sulla pandemia da Covid», precisa Cinquetti, «stiamo mettendo delle energie pazzesche e credo che per tutto il 2021 dovremo fare i conti con il virus. Ma con il vaccino la speranza di vedere la luce alla fine del tunnel aumenta».
Intanto si deve fare i conti con la variante inglese del Coronavirus. «Abbiamo certamente dei soggetti positivi al Covid che sono rientrati dalla Gran Bretagna. Se abbiano contratto o meno la variante inglese, questo non lo sappiamo. Sono analisi che vengono eseguite a livello regionale e nazionale», precisa Cinquetti, che però si dice contento di un’altra campagna vaccinale appena conclusa, quella contro l’influenza. «Abbiamo avuto un’adesione di oltre il 50% per quanto riguarda le categorie tra i 60-64 anni, mentre un’adesione superiore l’abbiamo riscontrata per le fasce degli over 65 e per le categorie a rischio».
I dati del contagio
Preoccupa la situazione nell’Agordino dove un focolaio sta interessando la vallata. «L’Agordino sta vivendo una fase di sviluppo epidemico, ma viste le misure restrittive decise dalla Regione e dal governo per queste festività pensiamo che l’epidemia possa trovare un contenimento nelle prossime settimane», conclude Cinquetti.
Intanto, crescono anche i positivi tra il personale medico e infermieristico. Dal primo settembre al 22 dicembre i contagiati erano 455 (+46 rispetto alla rilevazione del 15 dicembre) di cui 123 sono attualmente infetti. Si tratta di 12 medici dell’Usl tra ospedalieri, guardie mediche, veterinari e del Dipartimento di Prevenzione, 8 sono i camici bianchi attualmente positivi che operano nel territorio, 19 gli operatori socio sanitari, 25 i tecnici e 45 gli infermieri. Sei i fisioterapisti e otto i dipendenti amministrativi.
Il bollettino
Superata in provincia la soglia dei 13 mila contagiati dall’inizio della pandemia: ieri erano 13.297, di cui 5.707 attualmente contagiati e 246 quelli trovati nella giornata di ieri. Due i deceduti al San Martino: una donna di 84 anni ricoverata in Pneumologia e di 69enne degente della Rianimazione. I ricoverati ieri erano 122 in area non critica, 14 nelle Terapie intensive e 45 negli ospedali di comunità. —