Boccata d’ossigeno per i negozianti. Ma l’abbigliamento rimane al palo
Piombino, buona affluenza nei negozi per acquistare i regali di Natale. Invenduti capispalla e giacche, soppiantati da pigiami e tute
PIOMBINO. Natale agrodolce per i negozi piombinesi che hanno tirato una boccata d’ossigeno nei quattro giorni da zona gialla senza, tuttavia, poter sperare di recuperare le perdite causate dalla chiusure legate alle restrizioni per il covid-19.
Nel calderone delle attività, tuttavia, c’è anche chi registra questo finale del 2020 con piena soddisfazione. C’è da dire che molto dipende dalla tipologia del negozio e quanto la merce venduta vada a braccetto con una pandemia mondiale.
Per capirsi, largo a tute e pigiami e – magari – a un bel libro da leggere. Meno bene per le attività di abbigliamento dove i prodotti più costosi, per effetto della mancanza di occasioni, sono rimasti sugli scaffali.
«Personalmente sono soddisfatta – le parole di Licia Scognamiglio, titolare della storica gioielleria –. I nostri clienti abituali li abbiamo visti tutti e hanno apprezzato i prodotti e l’accoglienza che abbiamo riservato loro. Ora come ora siamo però preoccupati per i giorni che verranno. Restando sull’ultimo mese del 2020, pur non avendo ancora fatto i conti, siamo abbastanza contenti. L’affluenza è stata regolare e non c’è stata la corsa agli acquisti neppure nei giorni gialli. Le persone hanno voglia di uscire e, tutto sommato, le abbiamo viste serene. Gli articoli più venduti riguardano l’oggettistica, i soprammobili, ma non è mancata qualche vendita di gioielleria. Il prezzo medio d’acquisto, comunque, è stato abbastanza basso. Il classico pensierino per Natale. Per la vigilia - prosegue - , da decreto, siamo chiusi, ma la saracinesca sarà comunque alzata e lavoreremo con le consegne a domicilio, un modo per favorire più persone e per dare un segno di serenità».
«Questi ultimi quattro giorni sono stati simili a quelli degli anni passati, ma è chiaro che il nostro lavoro si concentra principalmente nel mese di dicembre e quello che abbiamo perso non lo recuperiamo più – afferma Francesco Pierucci di Corso 41 –. Sicuramente la zona gialla ha fatto muovere la gente, in parte anche da fuori città verso Piombino. Quanto alle vendite, perlopiù parliamo di maglieria, accessori e camicie, mentre è rimasto fermo il reparto capispalla, giacche e giacconi, la merce più costosa. La mia idea per il futuro è che vengano regolarizzate anche le promozioni. Bene aver spostato i saldi al 30 gennaio, ma ha poco senso se si lascia la possibilità di fare promozione un mese prima. Diventa una guerra fra poveri e una corsa al ribasso. E poi dobbiamo puntare al commercio cittadino, perché l’on line ci sta ammazzando».
«Sta andando abbastanza bene – commentano Michela Landi e Monica Maggiorelli della profumeria Douglas in corso Italia –. Non possiamo davvero lamentarci considerato il momento. La gente ha voglia di muoversi, sente l’aria natalizia, anche se purtroppo qualcuno deve affrontare problemi come la chiusura dell’attività dei figli e situazioni del genere, tanto che il regalo di Natale per alcuni sarà il pagamento delle bollette. Bene almeno i giorni gialli che hanno portato movimento. Noi siamo stati aperti anche in zona rossa, ma che tristezza nel vedere le altre saracinesche abbassate. Ecco, Natale dovrebbe essere aperto per tutti. I prodotti venduti? Tanti regalini, e ogni tanto anche qualche acquisto più costoso come il profumo».
«Come negozio sportivo siamo sempre stati aperti con una doppia fregatura – dice Giovanni Serusi di Idea Sport –. Gli incassi erano zero e non abbiamo visto un indennizzo. Le perdite non si recuperano, è chiaro, però questi ultimi giorni sono stati una boccata d’ossigeno. La pandemia ha influito sulle vendite: le maggiori sono state per tute e felpe, mentre l’abbigliamento tecnico legato a sport come il calcio, il basket, è rimasto tutto in negozio».
«È andata bene per noi, non solo nei giorni gialli – spiegano Roberta Petri ed Elena Menti di Undercolors Benetton –. Gli acquisti sono stati regolari e la nota positiva in questa brutta situazione è aver visto le persone comprare a Piombino, come dovrebbe essere sempre. No, a noi l’online non ci ha penalizzate. C’è da dire che abbiamo articoli adatti allo stare in casa. Però guardiamo anche ai colleghi e, sebbene la salute sia la cosa più importante, alcune decisioni non le capiamo. Che senso ha aprire fino al 23 e la vigilia no?».
«Anche noi eravamo aperti pure in zona rossa ed è sempre andata bene – commenta Elena Danti, responsabile del punto vendita Librerie.Coop –. Novembre è andato benissimo, dicembre anche, e pure durante il lockdown. I piombinesi leggono e lo stare in casa - prosegue Elena Danti - forzatamente ha contribuito ancor di più. Per noi, poi, è contato molto anche il cambio di negozio, dal fondo interno alla Coop di via Gori a ora che siamo in corso Italia. Quella di adesso, nonostante sia lontana solo pochi metri rispetto alla precedente, è un’ottima posizione». Insomma, avanti nonostante tutto. Augurandosi che il dopo regali la libertà.
Francesca Lenzi
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