Slovenia in semi-lockdown almeno fino a gennaio, in Croazia per spostarsi serve la e-propusnica
LUBIANA. Un Natale sottotono, con negozi chiusi e controlli, severe restrizioni, qualche timido rilassamento. E il timore generalizzato che abbassare la guardia porti a una ripresa dei contagi. È lo scenario delle festività natalizie che attende anche Slovenia e Croazia, cupo come quello del resto d'Europa e di mezzo mondo, in tempi di pandemia. Slovenia - Paese che ieri ha registrato altri 2.129 contagi e 36 nuovi decessi - dove, dalla vigilia fino alla sera di Natale, è entrato in vigore un «mix di misure allentate e restrizioni più severe», ha ricordato l'agenzia di stampa slovena Sta.
Sarà così permesso spostarsi anche tra comuni e regioni, ma solo per fare qualche visita a parenti e amici, con una presenza massima di sei adulti per volta, mentre non ci sono limiti per i minori. In generale, «chiunque potrà attraversare i confini municipali senza limitazioni» e senza dover «giustificare» la ragione dello spostamento, ha specificato il ministro degli Interni Ales Hojs. Lo stesso dovrebbe accadere, a meno di sorprese, a Capodanno e San Silvestro. Ma a parte qualche visita ai familiari, poco si potrà fare, in un Paese che da domani ritorna in "semi-lockdown".
Dal 24 dicembre fino al 4 gennaio, con possibilità di proroga se la situazione epidemiologica dovesse aggravarsi, richiudono tutti i negozi e servizi non essenziali, con poche eccezioni. Le ha elencate di recente il segretario di Stato allo Sviluppo economico, Simon Zajc, che ha ricordato che non saranno toccati dalla serrata negozi di alimentari, farmacie, stazioni di servizio, poste e servizi di consegna merci, ma anche il ritiro di beni o cibo, esclusi alcolici, tra le sei del mattino e le 21. Rimane in vigore il coprifuoco notturno, che scatterà sempre alle 21.
Le autorità puntano tuttavia non solo su divieti e imposizioni, piuttosto sulla responsabilità individuale, perché «il governo ha valutato che abbiamo vissuto con le misure» restrittive più dure «abbastanza e lungo e siamo dunque sempre più consapevoli di quanto sia importante proteggere le vite dei più vulnerabili» durante l'epidemia, ha ricordato nei giorni scorsi il portavoce del governo, Jelko Kacin. Molto più dure, invece, le misure previste in Croazia - ieri 2.763 contagi e 63 morti per Covid - durante le festività natalizie e il Capodanno.
Croazia dove dal 24 dicembre e fino all'8 gennaio è vietato oltrepassare i confini delle contee, a meno di non essere in possesso di una "e-propusnica" per motivi d'urgenza, lavoro o ragioni inderogabili, lasciapassare che le autorità concedono però con il contagocce. Sono più di centomila le richieste. Autorità che hanno inoltre promesso un dispiegamento imponente di controlli da parte delle forze dell'ordine per controlli, con posti di blocco e quasi mille agenti in servizio in strada.
Dal 24 dicembre, anche Zagabria è super-controllata, con 16 checkpoint ai varchi d'ingresso in città. Limitate le possibilità di incontro, illustra il portale governativo Koronavirus.hr, che segnala il divieto di riunioni private con più di dieci persone e al massimo tra due nuclei familiari. Pugno duro anche per le funzioni religiose di Natale, che saranno permesse solo dopo l'ok della Protezione civile e con un massimo di una persona ogni sette metri quadrati. Provvedimenti che, nelle speranze di Zagabria, limiteranno ulteriormente la diffusione del virus, ma avranno - come in Slovenia e ovunque - un forte impatto sull'economia. Secondo stime della Camera di commercio croata, gli acquisti pre-natalizi crolleranno almeno del 20% rispetto al dicembre 2019. Ma «considerando l'attuale situazione epidemiologica non è un'opzione rilassare le misure» restrittive in atto, ha messo le mani avanti nei giorni scorsi il ministro degli Interni, Davor Bozinovic.
«Possiamo attenderci un declino dei numeri delle infezioni solo se rinunciamo a riunioni affollate durante le vacanze», la linea del premier Plenkovic. Poco si sa ancora qualei regole saranno stabilite in Serbia, Paese a maggioranza ortodossa - ieri 4.426 contagi e 51 decessi - dove il Natale si festeggia a gennaio, ma il Capodanno è un rito molto sentito. E dove si rincorrono gli appelli a rimanere in casa.