Vaccino anti covid, anche la campagna europea parte dai più esposti. E da qualche politico come il premier ceco e il governo slovacco
La campagna vaccinale è ufficialmente partita in tutta Europa con 12,5 milioni di dosi del vaccino sviluppato dall’americana Pfizer e dalla tedesca BioNTech che sono state inviate in tutti i 27 Paesi Ue, che complessivamente hanno negoziato contratti per oltre due miliardi di dosi di vaccino con l’obiettivo di renderlo disponibile per tutta la popolazione adulta del continente entro la fine del 2021. Gran Bretagna, Svizzera e Serbia, Paesi non-Ue, hanno già iniziato le vaccinazioni nei giorni scorsi. L’Olanda è una delle rare voci fuori dal coro: sebbene il primo carico di 10mila vaccini Pfizer sia arrivato questo weekend, non si inizierà la campagna nazionale fino all’8 gennaio, con in cima alla lista gli operatori delle case di riposo. In Belgio e Lussemburgo le prime dosi saranno somministrate lunedì.
“Stiamo iniziando a voltare pagina in un anno difficile”, ha annunciato su Twitter il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, definendo la campagna di vaccinazione “la chiave per uscire dalla pandemia”. Gli Stati del Vecchio Continente hanno iniziato insieme il Vaccine day, somministrando il farmaco alle categorie più a rischio. Anche se non è mancato chi, come la Repubblica Ceca e la Slovacchia, ha dato la precedenza ai leader politici. “Abbiamo fiducia nei nostri ricercatori e medici. Siamo la terra dell’Illuminismo e di Pasteur, la ragione e la scienza devono guidarci”, ha esortato tra gli altri il presidente francese Emmanuel Macron su Twitter pur ribadendo che il vaccino “non sarà obbligatorio”.
Tra i primi a ricevere il vaccino Pfizer-BioNTech, il premier ceco, Andrej Babis. “Non c’è nulla di cui preoccuparsi”, ha sottolineato il primo ministro 66enne che è stato vaccinato all’Ospedale Militare Centrale di Praga. Seduta accanto a lui su una sedia a rotelle, la veterana della seconda guerra mondiale Emilie Repikova, alla quale è stata somministrata una dose del farmaco. Babis aveva detto in precedenza che voleva dare il buon esempio ai cechi e li aveva avvertiti della diffusione di informazioni errate sui vaccini su internet. “La gente non deve aver paura”, ha detto il miliardario fondatore del partito populista Ano. La Repubblica Ceca è stata in gran parte risparmiata nei primi mesi della pandemia, ma dall’autunno ha registrato un enorme aumento dei casi di coronavirus. Sono 3.024 i nuovi casi segnalati domenica dalle autorità e riferiti alla giornata di sabato. Dall’inizio della pandemia, ci sono stati 670.599 positivi confermati e 11.044 decessi.
La Germania si è affidata a squadre mobili di vaccinatori per arrivare agli obiettivi previsti, mentre gli oltre 400 centri di vaccinazione del Paese non saranno operativi prima dei prossimi giorni. A Berlino, un ospite di una casa di riposo di 101 anni ha ricevuto il vaccino, nel distretto meridionale di Steglitz, sotto gli occhi dell’assessore cittadino alla Salute, Dilek Kalayci. Una squadra di vaccinatori ha raggiunto la casa di riposo con un furgone intono alle 7.45 di domenica 27 gennaio, con un soldato della Bundeswehr alla guida.
Berlino inizialmente ha ricevuto 9.750 dosi per il giorno del lancio, secondo le autorità sanitarie, in linea con l’ammontare ricevuto da altri Laender. Nello Stato più popoloso della Germania, il Nord Reno – Vestfalia, ad essere vaccinata per prima è stata la 95enne Erika Loewer, in una casa di riposo di Siegen. Nella città di Magdeburgo tre squadre mobili hanno iniziato a vaccinare i residenti di una casa di riposo comunale poco prima delle 9 di mattina, secondo Matthias Boxhorn del gruppo umanitario Johanniter, che sovrintende all’operazione. Circa 120 anziani, oltre a una sessantina di membri dello staff, dovrebbero ricevere la prima dose del vaccino sviluppato da Pfizer e BionTech. Anche se domenica era la data ufficiale dell’avvio della campagna, alcuni ospiti e il personale di una casa di riposo di Halberstadt, nella Sassonia-Anhalt, sono stati vaccinati già sabato.
In Bulgaria il Vax Day ha preso il via in tre grandi città del Paese: la capitale Sofia, Plovdiv (Sud) e Burgas (sul Mar Nero). Il primo a essere vaccinato è stato il ministro della Salute Kostadin Anghelov, seguito dai direttori di ospedali e operatori sanitari in prima linea nella lotta contro il Covid. “Ora vinceremo il Covid-19, dopo la seconda vaccinazione ognuno avrà gli anticorpi e la gente non sarà più contagiata”, ha dichiarato con grande soddisfazione Anghelov ai giornalisti dopo la sua vaccinazione trasmessa in diretta dalle Tv nazionali.
Il primo lotto di 9.750 dosi di vaccino Pfizer-BioNTech è arrivato sabato mattina a Sofia. Nel mese di gennaio è previsto l’arrivo di altre 60mila dosi. Nell’atmosfera euforica per il Vax Day favorita dalle autorità di Sofia, le reti sociali riportano fra l’altro foto e video che fanno vedere che le mille e cento dosi di vaccino destinate a Plovdiv sono state trasportate da Sofia a bordo di un camioncino frigo per la distribuzione di salsicce, e conservate poi presso il Centro di ispezione sanitaria della città in un frigorifero Zil costruito nella vecchia Urss 45 anni fa. La Bulgaria, circa 7 milioni di abitanti, registra finora poco meno di 200mila infezioni e poco più di 7mila vittime.
La prima persona vaccinata in Polonia è stata invece un’infermiera. Alicja Jakubowska, che lavora come capo infermiera nell’ospedale del Ministero dell’Interno a Varsavia, è stata la prima a ricevere l’iniezione del vaccino Pfizer-Biontech. In cima alla lista delle persone da vaccinare nel Paese ci sono i lavoratori della sanità che curano i pazienti ammalati di Covid.
Dall’inizio della pandemia, la Polonia ha registrato circa 1,3 milioni di casi confermati, con 27.118 morti, su una popolazione poco inferiore ai 38 milioni. Dopo una crescita esponenziale dei casi in settembre, la Polonia ha adottato misure di contenimento, tra le quali la chiusura delle palestre e delle piscine, oltre al divieto di soggiornare in hotel, eccetto che per affari. Alcune restrizioni riguardanti i grandi magazzini sono state allentate prima di Natale, ma ritorneranno in vigore dopo le vacanze.
Tra i primi a ricevere il vaccino in Slovacchia, nella capitale Bratislava, c’è stata la presidente Zuzana Caputova, la quale in diretta tv ha affermato di comprendere i timori delle persone, invitandole tuttavia ad avere fiducia nella scienza. Oggi saranno vaccinati anche tutti i membri del governo slovacco. Il primo in assoluto a ricevere il vaccino Pfizer nel Paese è stato l’infettivologo Vladimir Krcmery. Anche la presidente Katerina Sakellaropoulou e il premier Kyriakos Mitsotakis sono stati tra i primi ad essere vaccinati in Grecia.
Prima le donne anche in Francia e Spagna. Una donna di 78 anni, Mauricette, ha ricevuto la prima dose di vaccino contro il covid-19 a Sevran, alla periferia di Parigi.
In Spagna la prima è stata Araceli Rosario Hidalgo, di 96 anni, residente della casa di riposo Los Olmos a Guadalajara, in Castilla-La Mancha: “E vediamo se riusciamo a far andare via questo virus”, ha detto. Dopo di lei è stata vaccinata Mónica Tapias, dipendente 48enne della casa di riposo. “Oggi Araceli e Monica rappresentano una nuova tappa incoraggiante – ha twittato il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez – Un giorno di emozione e di speranza”.
In Slovenia la campagna di vaccinazione contro il covid-19 ha preso il via nelle 53 case di cura e di riposo per anziani del Paese. Come riferito dai media regionali, tra i primi tre ospiti ai quali è stato somministrato il vaccino, anche l’arcivescovo di Maribor in pensione Franc Kramberger.
L'articolo Vaccino anti covid, anche la campagna europea parte dai più esposti. E da qualche politico come il premier ceco e il governo slovacco proviene da Il Fatto Quotidiano.