Demolite le navi gemelle Crown e Regal, unite dal triste destino a causa del virus

MONFALCONE Prima la Crown Princess, la nave da crociera con la forma di delfino, disegnata da Renzo Piano, considerata il simbolo della svolta e della rinascita della Fincantieri (erano gli anni’89 - ’90), poi la gemella Regal Princess uscita dal cantiere Monfalcone nel 1991. Hanno concluso ingloriosamente la loro vita da navi bianche, almeno dieci anni in anticipo rispetto alla vita media di queste unità, finendo ad Alang, il cimitero indiano delle navi che vengono lanciate “avanti tutta” verso al costa e spiaggiate per essere demolite.

Lo racconta in due puntate, parlando di una “strana coincidenza del destino” lo storico monfalconese delle navi, Matteo Martinuzzi (i servizi sono usciti su The Medi Telegraph) mettendo l’accento sulla crisi, scatenata dalla pandemia del Coronavirus, che oltre a tenere a terra in tutto il mondo le navi bianche dopo la cancellazione delle crociere, ha messo in ginocchio gli armatori facendo fallire quelli con le spalle meno forti. O svanire progetti di rilancio più o meno ambiziosi o strampalati come quello della Regal, ribattezzata Satoshi, che sarebbe dovuta diventare una nave-residence, ormeggiata nel Golfo di Panama per imprenditori tecnologici e digitali dedicati alle cripto-valute.

Un triste destino che ha travolto qualche mese fa la Crown Princess, la nave da 70 mila tonnellate di stazza lorda, nata nel cantiere di Panzano, che era stata consegnata nel giugno del 1990. Era la metà degli anni ’80 e Fincantieri aveva deciso di virare con la sua strategia commerciale verso il promettente mercato delle navi da crociera. La prima commessa per due navi arrivò nel 1985 dalla Sitmar Cruises che poco dopo fu acquisita da P&O che girò l’ordine alla società controllata, Princess Cruises. Ed è stato allora che Fincantieri decise di cambiare il disegno originario realizzato dall’ingegner Gianfranco Bertaglia innestando l’intervento di una stella dell’architettura italiana, Renzo Piano, che ridisegnò la coppia di navi con un profilo che ricorda quello dei delfini. E per realizzare questo progetto innovativo, il primo di tanti altri che sono susseguiti, fu scelto il cantiere di Monfalcone, lo stabilimento più grande e tecnologicamente avanzato.

Le due gemelle così hanno inziato la loro vita all’interno della flotta di Princess Cruises. Questo fino a diversi anni fa quando la Crown Princess ha cambiato armatore cambiando anche il nome: da Crown a A’rosa blu, AIDAblu, Ocean Village Two, Pacific Jewel. Lo scorso anno è passata con la Jalesh Cruises che voleva utilizzarla per il mercato indiano delle crociere, che è in crescita. Ma la pandemia ha dato un colpo ferale all’armatore, la nave è rimasta ancorata nella baia di Mumbai in attesa di una riparazione mai avvenuta, si sono susseguiti episodi tristissimi con appelli per la mancanza di carburante mentre a bordo c'erano almeno 60 componenti dell'equipaggio da mesi senza stipendio. In agosto solo uno spiraglio, la nave ribattezzata Karnika avrebbe dovuto ricominciare le crociere a novembre con un tampone per tutti i passeggeri. Ma il virus ha fatto naufragare anche questo progetto e la nave è stata mandata ad Alang per la demolizione.

Lo stesso destino che ha colpito la Regal ha visto naufragare qualsiasi progetto prima ancora di avviarlo: doveva diventare una nave-residence per imprenditori tecnologici e di cripto-valute al largo di Panama. Ma nessuna assicurazione ha voluto garantire questo progetto lanciato dalla società armatrice, la Ocean Builder che aveva rilevato dalla Carnival Corporation la Regal Princess, che era stata chiamata Pacific Down e che ora era stata ribattezzata Satoshi con tanto di avvio della vendita delle cabine-residence. –

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