Vaccini, a Padova la campagna entrerà nel vivo a gennaio

PADOVA. Si parte da 220, si attendono le dosi che da qui ai prossimi giorni serviranno al personale medico e si guarda a gennaio inoltrato, quando la campagna vaccinale entrerà nel vivo. Servirà tuttavia molto più tempo perché il vaccino arrivi a tutti gli italiani: per una copertura del 70-80% occorrerà forse attendere il prossimo autunno.

Il V-day di ieri 27 dicembre ha segnato l’inizio di una fase importante nella storia della pandemia, l’avvio di una campagna senza precedenti che però in questa prima fase riguarderà solo il personale sanitario e quindi a seguire i soggetti più fragili, come gli anziani in casa di riposo.

Le varie autorità sanitarie - che in tutto il Veneto ieri si sono viste indirizzare 875 dosi totali di vaccino, 220 appunto nel Padovano suddivise tra Usl 6, Azienda Ospedaliera e Iov - attendono ora una nuova consegna di dosi. Saranno destinate, come già ribadito, al personale sanitario, seguendo un criterio di priorità il più oggettivo possibile, ovvero quello anagrafico. Le prime liste di volontari in base all’età sono già state stilate. Si parte dal personale impegnato nei reparti Covid, quindi infettivi, terapie intensive e subintensive e pronto soccorso, ma saranno coinvolti anche gli operatori del territorio.

Non esiste ancora un calendario che riguardi i “normali” cittadini. Esiste invece un piano regionale, che ha previsto un centro di vaccinazione ogni 20 mila-100 mila abitanti, con la presenza di un medico specialista in Igiene e Sanità pubblica esperto di vaccinazioni, un assistente sanitario esperto vaccinatore, operatori sanitari vaccinatori e personale di supporto - volontari, Protezione civile e esercito - per il supporto logistico e organizzativo.

I punti tampone potranno essere parzialmente convertiti in centri di vaccinazione. Gli auspici vogliono che gran parte della copertura per i soggetti a rischio, in Veneto e dunque anche nel Padovano, possa arrivare già entro aprile. —