Scatta il pressing dei ristoratori trevigiani: «Zona gialla subito e stop al Fisco»
![Scatta il pressing dei ristoratori trevigiani: «Zona gialla subito e stop al Fisco»](https://tribunatreviso.gelocal.it/image/contentid/policy:1.39827491:1611772297/image.jpg)
L’appello di Treviso Imprese Unite: «Ci devono far lavorare». Fipe: «Dopo 40 giorni di fermo serve una ripresa immediata»
TREVISO. «La zona gialla è fondamentale per sopravvivere, non arrivasse con questi numeri dovrebbero renderne conto ad un’intera categoria». Andrea Penzo Aiello, presidente di Treviso Imprese Unite, non abbassa la soglia dell’attenzione.
L’annuncio di Zaia di mercoledì, che ha intravisto una concreta possibilità del passaggio nella zona gialla della Regione da lunedì prossimo rappresenta un sospiro di sollievo per baristi, ristoratori e negozianti; ma non c’è da abbassare la guardia perché «all’orizzonte ci sono tutte le difficoltà da affrontare dopo un anno come il 2020. Motivo per cui la manifestazione regionale che stiamo organizzando non si fermerà», dice Aiello.
D’altra parte baristi e ristoratori, secondo la stime della Fipe, hanno perso nel 2020 almeno il 40% del fatturato, considerato che nei primi due mesi hanno lavorato regolarmente, e anche tra la prima e la seconda ondata hanno potuto incassare quasi come al solito.
«Entrare in zona gialla è fondamentale perché consente a tutti noi di intravedere uno spiraglio e riaccendere i motori. Si potrà integrare l’asporto con alcune ore di lavoro in presenza, e con l’avvicinarsi della bella stagione ci auguriamo che le domeniche possano essere più tiepide per lavorare all’aperto», sono le parole di Dania Sartorato, presidente della Fipe provinciale. Entrare in zona gialla per molti ristoratori non significherà solo potere aprire a pranzo e lavorare con la clientela all’interno del ristorante, ma anche rendere più sostenibile l’asporto.
In questi mesi sono in molti ad aver rinunciato all’asporto, proprio perché sarebbero stati più i costi dei guadagni: «Tornare a lavorare dopo oltre 40 giorni di chiusura è una prima buona notizia. Ma non è un liberi tutti, e sappiamo già che almeno fino ad aprile staremo con il fiato sospeso», aggiunge Sartorato.
«Poi con l’arrivo della bella stagione, unito alla diffusione dei vaccini, dovremmo riuscire ad avere un prospettiva più rosea. Anche se dobbiamo tenere in considerazione che distanziamento e mascherine ci accompagneranno a lungo».
A fare da ulteriore volano alla ripresa il fatto che in zona gialla si potrà ricominciare a spostarsi dal proprio Comune: «È un aiuto per i commercianti e per i baristi stessi. Sabato è la data ufficiale di inizio dei saldi in Veneto, quindi questo porterà più persone in giro. Intanto per noi è un sospiro di sollievo aprire fino alle 18», aggiunge Penzo Aiello. Ieri Veneto Imprese Unite ha incontrato i commercianti di Vicenza per coinvolgerli nella prossima manifestazione. «È ora che si accenda la luce sulle richieste avanzate: le cartelle esattoriali saranno sbloccate a fine mese senza un intervento, chiediamo un anno fiscale “bianco” per la ripartenza, la cedolare secca per gli affitti, una legge speciale per i fallimenti». —