Corsi per la patente nautica, non ci fu nessuna truffa: prosciolti i presidenti della Lega navale di Grado e del Gruppo sportivo Danieli
UDINE. Erano state alcune associazioni sportive a protestare e mettere così in moto le indagini della Capitaneria di porto di Monfalcone: i corsi di preparazione al conseguimento della patente nautica organizzati dalla Lega navale italiana della sezione di Grado, e, in quella stessa sede, anche dal Gruppo sportivo Danieli, a loro dire, rappresentavano una concorrenza sleale.
E di questo si era convinta anche la Procura di Gorizia che, alla chiusura delle indagini, aveva ipotizzato il reato della truffa aggravata, ritenendo essere stata svolta un’attività commerciale a fini di lucro incompatibile con i rispettivi statuti. Il tribunale del capoluogo isontino, martedì, ha smontato l’accusa e prosciolto i responsabili dei due enti, entrambi friulani, per insussistenza del fatto.
L’inchiesta aveva investito Andrea Rocco, 66 anni, ginecologo di Udine, all’epoca presidente della Lega navale di Grado, e Marco Floreani, 64, manager oggi in pensione e, almeno fino al 2017 (anno in cui si concluse l’indagine), responsabile del Gruppo sportivo Danieli, dell’omonimo gruppo siderurgico di Buttrio. La sentenza è stata emessa dal gip Carlo Isidoro Colombo, al termine dell’udienza preliminare in cui la pm Valentina Bossi aveva chiesto il rinvio a giudizio degli imputati. Nel procedimento erano state indicate parti offese la stessa Capitaneria di porto e l’Agenzia delle entrate di Gorizia.
Sotto il profilo fiscale, in realtà, come ha ricordato l’avvocato Rino Battocletti, difensore di Rocco, la Commissione tributaria provinciale, con sentenza del marzo 2019, aveva già annullato i due accertamenti che le Entrate avevano emesso per presunta infedele dichiarazione Iva e Ires-Irap, sulla scorta degli atti d’indagine trasmessi dalla Guardia di finanza. Nel capo d’imputazione, la pm aveva indicato in non meno di 18.700 euro l’ingiusto profitto conseguito dagli enti attraverso i corsi.
Ma è stato ancora Battocletti a osservare come siano, rispettivamente, il decreto ministeriale n.146 del 2008, a riconoscere nella Lega un’associazione legittimata a organizzare corsi per la patente nautica, e il Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a prevedere il conseguimento di ricavi dalle proprie attività didattiche o dai servizi resi, purché utilizzati per il finanziamento degli scopi istituzionali. Esclusa qualsiasi finalità di lucro, il difensore ha anzi insistito sulla «meritoria attività di volontariato» svolta dal proprio assistito negli anni in cui rivestiva l’incarico di presidente.
Simili gli argomenti sottoposti al giudice dall’avvocato Maurizio Miculan, che difendeva invece Floreani, cui l’accusa aveva contestato il medesimo importo. Anche il Gruppo sportivo Danieli, infatti, aveva organizzato i corsi di vela entro il perimetro degli scopi istituzionali dell’associazione. E se una quota era stata versata dai partecipanti, questa era servita a sostenere i costi materiali necessari alla predisposizione del ciclo di lezioni: dal canone per l’uso delle sale, ai rimborsi dell’istruttore. Spese, peraltro – ha sottolineato il legale –, regolarmente contabilizzate. Nessun utile, quindi, avendo la difesa dimostrato non trattarsi di attività commerciale, e neppure alcun danno ai corsisti, che invece avevano così potuto maturare le conoscenze necessarie al conseguimento della patente nautica.