Ristoranti, a Padova la metà può ripartire all’aperto
Settecento locali di città e provincia hanno il plateatico e confidano che il governo dia il via libera al più presto
PADOVA Ormai ci siamo. Ancora pochi, lunghissimi, giorni e i ristoranti potranno riaprire. Quasi certamente i primi che potranno rimettere all’ingresso il cartello “aperto” saranno quelli che hanno il plateatico. In provincia di Padova su 1400 fra ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub a vario titolo sono, più o meno, 700 i locali ad avere i tavolini all’aria aperta. In genere ad avere anche il dehors sono i ristoranti che si trovano nei paesi della provincia, in particolare quelli dei Colli Euganei. Ma anche in centro non sono pochi quelli che hanno tanti tavolini all’esterno.
Un ristorante con tanti tavoli all’aperto è lo Zairo, con vista su Prato della Valle. Ma ce ne sono tanti altri, tra cui la pizzeria La Lanterna e Kofler in Piazza Dei Signori, Vecchiato, Al Peronio e la Gineria, in Piazza delle Erbe oppure Agli Eremitani, lato Cappella degli Scrovegni. Sono numerosi i ristoratori che, già ieri mattina, complice la giornata di sole, sono andati nei rispettivi locali ed hanno fatto le prove dell’imminente riapertura. «Siamo pronti», spiega Franco Filimbeni, patròn dello Zairo.
«Proprio ieri mattina ho chiamato due miei collaboratori, esattamente Carmine D’Aniello e lo chef Ciccio Sicignano ed abbiamo effettuato le prime prove di come sistemare al meglio le sedie ed i tavoli fuori. Come tanti altri colleghi, osserveremo in modo rigoroso il protocollo sanitario. La distanza tra la spalliera di una sedia a quella più vicina deve essere di un metro mentre intorno al tavolo potranno sedersi, al massimo, quattro persone. Non sarà più come prima del Covid, ma sarà diverso da oggi».
Anche le sorelle Eugenia e Patrizia Rubin, del ristorante Nero di Seppia, alla fine di via San Francesco verso Pontecorvo, che attualmente tengono aperto il locale solo per asporto, sono felicissime. «Non vediamo l’ora di riaprire», dice Eugenia. «All’esterno sotto ai portici abbiamo solo una decina di posti, ma credo che ci concederanno anche la possibilità di utilizzare, magari da maggio in poi, anche i tavoli interni. Abbiamo già deciso di potenziare il nostro protocollo sanitario. All’ingresso abbiamo esposto un cartello, sul quale sono scritte in grande le quattro regole da rispettare. Indossa sempre la mascherina quando non sei seduto al tavolo. Igienizzati le mani. Mantieni la distanza di un metro. Evita assembramenti».
Ma il più soddisfatto di tutti è il direttore dell’Appe. «Il nostro presidente Erminio Alajmo, martedì a Roma per la manifestazione della Confcommercio, ha incontrato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti», osserva Filippo Segato «Non c’è ancora una data precisa, ma ormai dovrebbe essere solo una questione di pochissime settimane. Spero che non si dia l’ok solo ai ristoranti che hanno il plateatico. Tanti locali hanno solo i tavolini all’interno, ma hanno anche tanto spazio per assicurare il distanziamento. Ricordo anche che Luca Zaia ha già consigliato ai Comuni del Veneto di concedere, gratuitamente, più plateatici possibili ai ristoranti». —