Abusata a 16 anni per la dose di cocaina Condannato lo spacciatore-stupratore
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Il giudice decide una pena di 8 anni in abbreviato, dietro il caso un vasto giro di stupefacenti venduti a baby consumatori
Daniele Predieri
Lui è già in aula, lei, la ragazzina appena 16enne stuprata per una dose di cocaina, non c’è: aveva in precedenza confermato le accuse con l’incidente probatorio, “congelando” quella prova. C’è la madre della ragazza, invece, presente in tribunale che si limita a dire di voler vederlo in faccia, quell’uomo che la sera del 29 luglio scorso stuprò la figlia. Dura quasi tre ore l’udienza davanti al giudice Vartan Giacomelli, e alla fine la “bastonata” come commenta il difensore, per Elvis Omonghomion, 25 anni, nigeriano, rifugiato politico in Italia detto “Bobby”, come lo conoscevano – i ragazzini che consumano cocaina – sulla piazza.
Pena con sconto
Bobby è stato condannato a 8 anni di carcere in giudizio abbreviato (sconto un terzo di pena) e ad un anno di misura di sicurezza, dopo la pena: l’accusa, del pm Stefano Longhi ne aveva chiesti 10 di anni, per violenza sessuale e spaccio. Quella sera del luglio scorso, Bobby portò la ragazzina in una boscaglia nella zona di via del Lavoro, dietro la stazione e con l’inganno, la stuprò, come disse lei subito dopo. Il giudice ha accolto la tesi della procura su Bobby che abusò fisicamente e soprattutto psicologicamente di una minorenne fragile e consumatrice di droga. Perché lei la cocaina la assumeva, e in precedenza ne aveva avuto in regalo da Bobby diverse dosi, altre a credito, e quella sera che lo chiamò per averne un’altra, lui chiese il conto: la stuprò.
La difesa (avvocato Iacopo de Caroli) aveva sostenuto – pur di fronte ad una situazione di rispetto e cautela – che la ragazzina fosse del tutto accondiscendente, in una situazione che tuttavia – su questo tutti d’accordo – ha messo in luce un quadro di degrado, quello di un vasto giro di ragazzini ferraresi consumatori di cocaina che non avevano remore a cercare – per comprare droga dopo averla avuta gratis – spacciatori in situazioni di estremo pericolo, in quella zona dietro la stazione, che l’estate scorsa era diventata la casbah di Ferrara. La ragazzina con la madre era costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Felisati, ed era stata ascoltata mesi fa – congelandone le dichiarazioni – in incidente probatorio con l’aiuto di uno psicologo e confermò: «Sì, è stato lui a violentarmi in quella radura, nella zona dietro via del Lavoro».
Ad arrestare l'uomo furono i carabinieri di Ferrara, dopo aver raccolto le dichiarazioni della ragazzina dopo il fatto, e soprattutto la sua cerchia di amici e di diversi giovani e giovanissimi consumatori di cocaina. I carabinieri arrivarono a Bobby portando alla luce il giro di ragazzini che si era costruito attorno. Tanto che lanciarono un appello: «chi ha subito altri fatti, parli: non abbia vergogna di farlo». –
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