Minacce al Tirreno, Fnsi e Ordine dei giornalisti: "Saremo parti civili nei processi"
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La visita in redazione di Federazione nazionale della Stampa, Assostampa Toscana e Ordine dei giornalisti della Toscana. Giuseppe Giulietti: "Basta aggressioni a chi fa informazione"
LIVORNO. Non solo i pur importanti attestati di solidarietà, ma anche azioni concrete a difesa della libertà di informazione. È quanto emerso dall’incontro svoltosi ieri tra Federazione nazionale della stampa, Assostampa Toscana, Ordine dei giornalisti della Toscana e una delegazione di giornalisti del Tirreno dopo l’ennesima e gravissima minaccia rivolta nei giorni scorsi alla nostra testata. Nella sede del Tirreno, Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, Sandro Bennucci, presidente di Assostampa Toscana, Elisabetta Cosci, vicepresidente uscente del Consiglio nazionale dell’Ordine, e Carlo Bartoli, presidente dell’Odg Toscana hanno manifestato la loro vicinanza al direttore Stefano Tamburini e alla redazione, esprimendo preoccupazione per il clima di crescente insofferenza.
Il direttore Tamburini ha riepilogato brevemente gli ultimi episodi di intimidazione ai danni del Tirreno, vere e proprie aggressioni fisiche ai giornalisti o comunque gravissime minacce sui social. «Un fenomeno preoccupante – spiega Tamburini – che non dobbiamo sottovalutare. C’è in giro tanta esasperazione tra i cittadini, c’è insofferenza e quindi disagio, cosa comprensibile di questi tempi, ma poi c’è chi pensa di poter essere lo sceriffo di se stesso e non va bene. Non dobbiamo assuefarci né giustificare azioni che vanno oltre il civile confronto. Per questo noi abbiamo denunciato chi ci ha aggredito e andremo avanti: non ritireremo le denunce, perché vogliamo combattere questa deriva prima che, magari a causa di un’abitudine a certi toni, sia troppo tardi e qualcuno dalle minacce passi ai fatti».
La ferma risposta del Tirreno è stata apprezzata dal presidente della Fnsi. «Minacce e intimidazioni ai giornalisti sono inaccettabili e per questo propongo che Ordine, Fnsi e Assostampa Toscana si costituiscano parte civile nei processi che verranno istruiti a seguito delle denunce presentate», ha proposto Giulietti che ha poi sottolineato l’importanza di “illuminare”, nel senso di porli al centro dell’attenzione, le redazioni e i giornalisti oggetto di minacce, intimidazioni e violenze così da renderli più forti .
Nel corso dell’incontro è stato consegnato al presidente Giulietti un dossier sugli ultimi episodi accaduti ai danni dei giornalisti del Tirreno. Il dossier sarà consegnato il prossimo 23 aprile alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in occasione dell’incontro dell’Osservatorio sulle minacce ai giornalisti, costituito al Viminale.
«C’è un caso Livorno e un caso Toscana: siamo preoccupati per l’intensificarsi abnorme di atti di questo genere – dice Bartoli – Il Tirreno ha ricevuto più intimidazioni e minacce negli ultimi mesi che nei precedenti 144 anni di storia del quotidiano. Per questo è necessario tenere sempre alta l’attenzione e invito i giornalisti toscani a denunciare senza esitazione qualsiasi atto di minaccia, intimidazione, violenza».
Un invito ribadito anche dal presidente di Assostampa Toscana. «Capisco il disagio e la disperazione delle persone ma non possono essere i giornalisti il bersaglio della rabbia popolare – commenta Bennucci – In Toscana, dall’inizio dell’epidemia, tutte le testate hanno tenuto un comportamento assolutamente esemplare nel raccontare la reale situazione vissuta, fornendo un servizio pubblico. Non può essere colpa dei giornalisti se la realtà non è quella desiderata». —
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