“Anna”, la serie tv: la recensione di Vogue e l'intervista al cast

Il futuro è adesso e per alcuni versi la distopia siamo noi. Questo perché quando si guarda ad una storia su una pandemia il mondo ha smesso di considerarla pura fantascienza. Da queste premesse parte Anna (liberamente tratta dall’omonimo romanzo edito da Einaudi), la serie tv dal 23 aprile su Sky e NOW con tutti e sei gli episodi scritti e diretti dal Premio Strega Niccolò Ammaniti con Francesca Manieri (Il primo re).

Anna, Episodio 4

ANNA

Anna, Episodio 4
Regine De Lazzaris aka Greta

La trama

La storia a dir poco claustrofobica ha inizio quattro anni dopo l’avvento di un virus letale, La Rossa, che ha lasciato in vita solo i bambini, oltre ad un solo adulto (La Picciridduna, interpretata da Roberta Mattei). In una Sicilia devastata e in rovina si trova la giovane Anna, “una folle, pazza, coraggiosa”, secondo la definizione dell’esordiente palermitana Giulia Dragotto, di 14 anni, che per interpretarla ha sbaragliato la concorrenza di duemila candidate.
La protagonista sfida ogni pericolo per ritrovare il fratellino scomparso, Astor (un altro debuttante, Alessandro Pecorella, di 9 anni). Il viaggio faticosissimo la porta a contatto con gli individui più diversi, tra cui Angelica (Clara Tramontano, alle prese con il primo ruolo della sua vita), leader inquietante di un gruppo ribelle, i Blu. Intanto conosce e s’innamora di un ragazzino, Pietro (Giovanni Mavilla, anche lui al debutto), mentre tiene stretto a sé il diario con i consigli della madre: è lei – spiega la sua interprete Elena Lietti – "di fatto a tenere unita la famiglia con le sue indicazioni pratiche, capaci di diventare il motore della vicenda”. 

Anna, Episodio 1
Anna, Episodio 1
Regine De Lazzaris aka Greta

La parola ai protagonisti di Anna, la serie tv

La storia, intricata e angosciante, porta a galla le nostre paure più attuali, in una metafora potente su infanzia e crescita, come racconta Niccolò Ammaniti con il giovane cast durante l’incontro con la stampa.

Aveva già scritto questa storia in un romanzo, perché ci è ritornato con una serie?
Niccolò Ammaniti: Dopo la stesura del libro ho passato anni a ripensare a questa ragazzina che diventa madre senza esserlo. Nella mia mente emergevano altre storie e ho detto all’editore che avrei voluto aggiungere alcuni personaggi. Da questo desiderio è nata una serie corale, che mi ha permesso di trovare sul film una grandissima famiglia, anche se non ho figli.

REGINE DE LAZZARIS AKA GRETA
REGINE DE LAZZARIS AKA GRETA

Qual è il marchio di fabbrica della sua collaborazione con Ammaniti, già consolidata con Il miracolo?
Francesca Manieri: A guidare la scrittura è la compassione, non il colpo di scena. E questa serie è un’opera titanica e, anche se mi spaventava, mi piace che non si percepisca la fatica della macchina.

Niccolò Ammaniti: Quello che muove la storia è la speranza: Anna affronta qualsiasi ostacolo nel desiderio che là fuori ci sia altro. Metterla in scena ha richiesto una lunga gestazione, che abbiamo messo da parte per terminare prima il miracolo. E poi c’è stato un lunghissimo giro in Sicilia, per trovare un posto che mostrasse come la natura si riprende i suoi spazi, senza adulti e dopo quattro anni da una pandemia.

Anna, Episodio 1
Anna, Episodio 1
Regine De Lazzaris aka Greta

Che cosa vorrebbe che il pubblico si portasse a casa da questa storia?
Niccolò Ammaniti: La metafora di Anna che ha la memoria del mondo custodendo il libro della mamma ci mostra che dobbiamo ricordare ai nostri figli cosa siamo stati. Anna rappresenta la tradizione, un lascito che va avanti.

I lettori si meraviglieranno delle differenze rispetto al romanzo?
Niccolò Ammaniti: La serie mi permette di espandere l’universo del romanzo, lo reinterpreta, comunque resta fedele all’essenza del libro ma non nei fatti. È un messaggio sulla speranza e sull’importanza di seguire le regole.

Anna, Episodio 3
Anna, Episodio 3
Regine De Lazzaris aka Greta

Da sempre lei racconta l’adolescenza. Come si spiega questa fascinazione?
Niccolò Ammaniti: L’adolescenza è un momento in cui perdiamo in parte la dimensione del gioco e della fantasia. Io l’ho sempre sentita come una morte e per me Anna rappresenta questo. Vorrei che ci ricordassimo come siamo stati da piccoli.

Com’era lei da piccolo?
Niccolò Ammaniti: Mi facevo gli affari miei e non capivo perché dovessi andare a scuola, seguire questa legge imposta che tutti sembravano accettare. Volevo sentirmi libero, come gli animali, ma poi accettavo la situazione. L’ipotesi di un mondo altro in cui rifugiarmi è stato il primo passo per iniziare a raccontare storie.

Anna, Episodio 3
Anna, Episodio 3
Regine De Lazzaris aka Greta
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