Una casa per le vacanze è il sogno di molti. Con la pandemia che ha reso lo smartworking sempre più diffuso e un’altra (la seconda) estate in stato di emergenza, sono tanti in tanti a desiderare un posto proprio lontano dalla città e a contatto con la natura dove continuare a vivere e lavorare con più serenità, spazio, ma anche libertà negli spostamenti all’aria aperta. Per questo, oltre gli affitti, sono in impennata anche le vendite.  Lo dice una ricerca dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it che ha analizzato il mercato delle case per le vacanze nelle principali aree del turismo di mare e che parla di un vero e proprio boom nella domanda: ci sono stati importanti aumenti ovunque, con un record del +153% nelle Cinque Terre.

Sono proprio le zone più vicine alle grandi città quelle che hanno riscosso più successo: oltre alle località nei pressi Milano (come alle Cinque Terre) quelle non lontane da Roma. Isole Ponziane (+85%), l’Agroromano e il Golfo di Gaeta (+68%) e la Maremma Laziale (+61%) sono tra i territori in cui l’Ufficio Studi di immobiliare.it ha registrato il maggior incremento di richieste per una casa vacanze. Nel radar dei potenziali acquirenti, però, ovviamente non mancano le località del sud: in testa le isole campane e il Cilento  con un aumento della domanda del 50%, segue la Sicilia (30%) quindi la Puglia con Salento (+29%) e Gargano (+26%).  I motivi dell'aumento della domanda sono diversi, come spiega Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it: «Spostarsi verso le seconde case appare ormai per molti l’unica garanzia di potersi muovere dalla propria residenza. Se a questo si sommano i grandi risparmi accumulati in questi mesi, non sorprende un incremento così importante della domanda di casa nei luoghi di mare più belli del nostro Paese. La nostra analisi rivela una vera volontà di comprare un posto al sole, da utilizzare quest’anno come luogo di villeggiatura e probabilmente come fonte di reddito per gli anni a venire, con la fine della pandemia e la riapertura del turismo». 

In effetti in alcune zone quest’anno più che mai vale la pena investire: le zone più care, sono le stesse in cui i prezzi si sono leggermente abbassati. Si tratta delle Isole Campane, dove si spendono quasi 6.400 euro al metro quadro (-5%), la Costiera Amalfitana con i suoi 5.943 euro/mq (-6%) e la Riviera di Levante, dove si chiedono in media 5.405 euro/mq (-2% in un anno). Seguono, nella top ten della classifica, l’Arcipelago Toscano con una media di 4.920 euro al metro (più 3% rispetto al 2020), le isole Ponziane (4.715 e +8%), Versilia (4.625 euro e +1%), Penisola Sorrentina (4.209 e +13%), Gallura (4.160 e +1%), Cinque Terre (4.097 e -1%), Argentario (3.929 e -5%). 

Chiudono invece la classifica - composta complessivamente da trenta località - il Salento con una richiesta media di 1.601 euro/mq, le coste dell’Abruzzo con un costo medio di 1.614 euro, e il Gargano dove non si superano i 1.400 euro al metro quadro. Scorrendo la lista, in effetti, il dato che risalta è che il rialzo netto dei costi delle case vacanze in tempi di pandemia si è verificato nei mercati di dimensioni più ridotte in termini di superficie, anzitutto le isole Pelagie, dove i prezzi sono aumentati del 25% in un anno a fronte di una crescita dell’offerta di immobili in vendita (+241%) e dove ora una casa costa in media 2.788 euro al metro quadro.

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